Samsung Galaxy Note10+
Samsung Galaxy Note10+ è uno smartphone dall’ampio display, potente sotto ogni punto di vista, e che conta sulla nuovissima S Pen: dall’hardware al software, ecco tutti i dettagli nella nostra recensione completa.
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Lo smartphone, versione evoluta rispetto al parallelo Note10, è disponibile in vendita in Italia dal 23 agosto 2019, dopo un periodo di preordine (dal 7 agosto al 22 agosto). Il suo prezzo di listino è di 1129€ per il modello con 256GB di storage interno e 1229€ per la versione con 512GB di memoria. Gli street price contribuiscono certamente a rendere il prodotto decisamente più appetibile. I colori di vendita sono l’Aura Black (nero), Aura Gold e Aura White (disponibile solo per il modello con 512GB di memoria interne ed esclusivamente sullo store online ufficiale Samsung). Disponibile altresì la versione 5G.
Amazon è al momento il miglior canale per far proprio un Samsung Galaxy Note10+ con il maggior sconto disponibile: il prezzo offerto è pari a 1.003,00 €.
Design e display
Se dovessi definire questo device con due aggettivi, senza dubbio userei: grande ed elegante. Si, Note10+ è oggettivamente molto bello e curato in ogni dettaglio, ma è anche parecchio ingombrante e decisamente inutilizzabile con una sola mano. Chi compra questa gamma di flagship lo sa bene però a cosa va incontro, soprattutto quest’anno, considerando che Samsung ha dato la possibilità per la prima volta di scegliere un’edizione “pocket” del celeberrimo phablet con la penna.
Sebbene sia relativamente leggero (o comunque con un peso ben bilanciato) e costruito con materiali (principalmente il vetro) all’apparenza molto delicati, Note10+ si è rivelato parecchio robusto. L’ho usato per un mese e mezzo circa e senza cover, solo con la pellicola protettiva dello schermo: non si è graffiato o rovinato in alcun modo, nonostante l’abbia portato con me in vacanza e altre situazioni scomode.
Sul posteriore ci si può specchiare nel vetro di protezione, ma attenti: nonostante le meravigliose colorazioni (il mio è Aura Gold) lotterete spesso con le impronte digitali, trattenute con facilità. L’unico elemento che interrompe l’armonia del back panel è lo sporgente comparto fotografico, alloggiato in alto a sinistra.
Sul frontale, separato dal posteriore da una sottile cornice in metallo, c’è un bellissimo display. Si tratta di un pannello Dynamic AMOLED da 6,8″ di tipo Infinity O perché al centro c’è un piccolo foro che ospita la camera anteriore. Lo schermo è edge-to-edge, infatti i bordi lunghi sono pesantemente stondati, ma non spaventatevi: sono belli da vedere e non c’è il rischio di tocchi accidentali durante l’uso.
Eccezionale la visibilità di questo Dynamic AMOLED con risoluzione QHD+: il pannello non teme alcuna condizione di luminosità ambientale, fa bene il suo lavoro il qualsiasi situazione. C’è inoltre il tema dark (reso possibile dalla presenza di OneUI), che permette di stressare meno la vista e risparmiare anche un po’ di autonomia energetica, e la modalità lettura (che attiva un filtro anti luce blu). Dalle impostazioni è possibile sfogliare una serie di preferenze, come la classica “modalità schermo” o la risoluzione del pannello.
Peculiarità di tutti gli smartphone della linea Galaxy Note è certamente la presenza di un pennino, che negli anni è diventato sempre più smart. Quest’anno, la S Pen non è esteticamente stravolta rispetto all’edizione precedente, ma è ancora più intelligente, come vi spiegherò fra un po’.
Hardware e software
Il processore Exynos 9825, affiancato da 12GB di RAM e 256GB di storage interno (espandibili tramite microSD), è il cuore dell’unità che ho provato io. Il software che lo governa, al momento della recensione, è Android Pie 9 con interfaccia utente OneUI personalizzata ad-hoc per l’utilizzo del phablet con la penna.
Inutile sottolineare che ogni altro flagship dello scorso anno (peggio se del 2017!) mi è sembrato incredibilmente lento. Durante i test, avevo sotto mano anche un Galaxy Note 8, che mi è subito sembrato ormai vecchio ed affaticato, mentre – in realtà – è ancora un ottimo flagship. Il punto è che ad essere incredibilmente prestante, e sempre fluido, è Note10+. Mai un’incertezza, un lag, un blocco: non solo l’hardware, anche il software fa in modo egregio il suo lavoro.
Quando lo userete, vi dimenticherete di quanto è ingombrante, proprio non vi interesserà più: ad oggi, credo sia l’esperienza d’uso più interessante fra quelle fatte mentre provavo i vari flagship. Qualcosa di paragonabile solo a OnePlus 7 Pro, del quale però rimpiango il refresh rate di 90Hz.
Neanche a sottolinearlo, nessuno problema durante le sessioni di gaming. La presenza di tutti gli strumenti dedicati al gioco, trasformano agevolmente questo smartphone in un gaming phone con pochi rivali, pur essendo un device pensato principalmente per la produttività.
A bordo di questo phablet c’è un modem LTE di categoria 20, che spinge lo smartphone fino a una velocità di 2Gb/s in download. Grazie alla buona ricezione e al funzionamento eccellente di capsula auricolare e microfoni, nel complesso, il comparto telefonico è promosso.
Il sistema di autenticazione biometrica più affidabile presente su questo smartphone è il lettore d’impronte digitali (tecnologia ad ultrasuoni) alloggiato sotto lo schermo: funziona bene, anche alcune volte potrebbe capitare di dover ripetere il tocco, esercitando maggiore pressione. C’è lo sblocco tramite riconoscimento facciale, ma – non essendoci alcun sistema 3D affiancato alla selfie camera – ha un livello di protezione decisamente limitato. Naturalmente, anche su Note10+ c’è tutta la protezione dei datti offerta da Samsung Knox.
Lo smartphone gode di certificazione IP68, che mi hanno reso più tranquilla durante l’utilizzo sotto la pioggia.
Samsung DeX per PC
A proposito di produttività, è impossibile non raccontarvi come funziona il nuovo DeX su PC Windows (c’è compatibilità anche per MacOS, ma non l’ho testato). Secondo me, la possibilità di prendere un cavetto USB C, collegare lo smartphone al computer e iniziare una vera e propria esperienza desktop, non ha eguali.
Quest’anno Samsung ha fatto centro, soprattutto dopo che ha rilasciato la funzionalità anche su Samsung Galaxy S10+. La semplicità d’uso e il gran potenziale, rendono il nuovo DeX molto utile. L’ho utilizzato per più di una volta e non ho riscontrato problemi: c’è da specificare però che non l’ho sfruttato per sessioni troppo prolungate, ma una mezz’oretta per volta. Spesso però l’ho lasciato aperto sul PC, accedendo allo smartphone solo quando ne avevo bisogno: gestire il phablet con tastiera e mouse è comodissimo, soprattutto se – come me – lavorate al PC per molte ore al giorno.
Come va la nuova S Pen
Chi sceglie un Note lo fa per la S Pen, soprattutto in questo momento storico, ovvero quando la linea Galaxy S e quella dei phablet con la penna sono sempre più simili fra loro, tanto da far pensare a una possibile fusione delle due. Ad ogni modo, anche se si fondessero, siamo certi che la S Pen rimarrebbe un must.
Dividerei però le funzioni della penna smart, soprattutto quest’anno, in due gruppi: quelle utili e quelle divertenti, ma inutili. Forse è un giudizio un po’ duro, ma proprio non riesco a trovare indispensabili feature come:
- controllo remoto della fotocamera: vada per lo scatto a distanza, ma eseguire lo zoom e cambiare camera – passando dalla frontale alla posteriore – vi assicuro che è qualcosa che raramente può tornare utile;
- scorrere la galleria: non posso farlo con il touchscreen? Perché devo tirare fuori la penna e scorrere?
- gestire la musica: idem come sopra, i brani li cambio a mano e anche il volume. Soprattutto considerando che, comunque, devo essere davanti allo smartphone per farlo.
Secondo la mia modesta opinione, tutte le funzionalità “multimediali” della S Pen sono state lanciate per fare un po’ di volume all’interno della lista delle feature della penna. Inutile, secondo me, considerando che il pennino smart offre già utilissimi strumenti sotto il punto di vista della produttività:
- memo always-on: perfetto per prendere appunti al volo, basta tirare fuori la penna e iniziare a scrivere, anche a schermo bloccato;
- disegnare: per chi è bravo a farlo, naturalmente, ma vi garantisco che ho visto realizzare dei veri e proprio capolavori;
- trasformare la scrittura a mano in testo digitale: il software all’interno di Galaxy Note10+ è potentissimo, l’algoritmo riconosce con precisione imbarazzante anche il mio modo di scrivere, che – a confronto – farebbe risultare la scrittura di un medico di facile comprensione.
- screenshot: resto perplessa sulle funzioni di cattura dello schermo, utili forse, ma continuo a preferire la combinazione di pulsanti e eventuali tagli successivi dell’immagine.
Sotto il punto di vista tecnico, nulla da eccepire: la connettività Bluetooth è sempre stata perfetta e non sono mai rimasta a secco con la batteria della S Pen (c’è da precisare che non l’ho utilizzata per delle ore consecutivamente).
Batteria
Sotto il punto di vista energetico da Samsung Galaxy Note10+ mi aspettavo qualcosina in più. Per carità, i suoi 4300 mAh mi hanno sempre portata a fine giornata, ma non oltre. Soprattutto, in giornate particolarmente “stressanti” – come quelle che capitano durante un viaggio di lavoro all’estero – è stato necessario ricorrere al power bank.
Apprezzabile il sistema di ricarica rapida, con ingresso e uscita USB C, che mi ha concesso di ricaricare il device in meno di un’oretta e mezzo. Naturalmente, presente anche la ricarica senza fili e quella inversa, che ancora poco utilizzo, ma apprezzo in casi di emergenza (soprattutto per gli accessori).
Foto, video e audio
Il comparto fotografico di Note10+ è molto ricco poiché composto da 4 sensori:
- principale da 12MP con apertura focale multipla (f/1.5 – f/2.4) e stabilizzazione ottica ed elettronica;
- sussidiario da 16MP (f/2.2) per gli scatti grandangolari;
- sussidiario da 12MP (f/2.1) che garantisce zoom ottico 2X;
- sistema 3D di tipo ToF.
La qualità delle fotografie è assolutamente elevata, in qualsiasi situazione: il phablet non teme la scarsa illuminazione. Il software elabora molto velocemente le foto dopo lo scatto, restituendo ottimi risultati. Il grandangolo, inutile anche sottolinearlo, non soffre di alcuna distorsione. Bene anche le macro e i ritratti, ben definiti grazie alla presenza del sistema 3D ToF. In generale, ho notato un minimo d’incertezza solo in contesti di forte controluce, non sempre ben gestiti dal software.
Non posso lamentarmi nemmeno degli scatti con zoom, solo che, alla luce di device con zoom ottici sempre più potenti, il “2X” su un phablet di questo livello stona un po’: siamo quasi certi che Note10+ sia l’ultimo phablet del colosso sud coreano con una capacità d’ingrandimento ancora non in grado di competere con la concorrenza.
Come anticipato, a bordo di Note10+ c’è un sistema 3D che – oltre a contribuire a migliorare la resa della profondità di campo e dell’effetto bokeh negli scatti – può essere usato anche come scanner tridimensionale. A tale scopo, Samsung ha rilasciato un’applicazione, che è molto semplice da usare. L’ho provata in quattro o cinque occasioni e ho capito una cosa: bisogna prenderci la mano, provare riprovare fino a quando non si riescono ad ottenere delle scansioni 3D di buona qualità. Più intuitiva l’app per le misurazioni.
I video vengono girati con massima risoluzione 4K a 60fps, nulla da eccepire sulla qualità e sulla stabilizzazione. Con Note10+ si possono anche girare clip in super slow motion a 960fps (con risoluzione HD).
I selfie sono sempre soddisfacenti. C’è un ottimo autofocus e anche una buona gestione del controluce. Una fotocamera da 10MP che si fa valere.
L’audio di questo smartphone è stereo, non particolarmente alto, ma molto chiaro. Naturalmente, c’è il supporto a Dolby Atmos. Ah, lo so che è dura da accettare, ma non c’è la porta mini jack per le cuffie: fatevene una ragione, me la sono dovuta fare anche io.
Giudizio Finale
Se volete un phablet con la penna, non c’è molta scelta: dovete comprare un Note, per forza di cose. Un po’ come iOS: se vi piace il sistema operativo, siete obbligati a comprare un iPhone. Ragione per la quale, non toccherò nemmeno il tema del prezzo: è un flagship costoso, ma in linea con l’offerta degli altri produttori di smartphone top di gamma.
Dopo anni, Samsung non ha ancora un vero rivale in questa nicchia di mercato e bisogna riconoscere che il suo monopolio non l’ha portata ad adagiarsi sugli allori. Anzi: i Galaxy Note si sono evoluti nel tempo, in modo anche relativamente veloce. Smartphone (va beh phablet, ma vi sfido a fare la differenza, ormai) sempre più potenti, estremamente votati alla produttività, ma assolutamente in grado di accompagnare l’utente anche nel tempo libero e trasformarsi in fotocamere all’occorrenza: ecco, questa è la sintesi più estrema dell’ottimo Samsung Galaxy Note10+, che però – quanto a autonomia energetica – poteva fare un po’ meglio.
Statistiche
Scheda tecnica
Caratteristiche principali
Nome prodotto | |
RAM | 16 GB |
Storage | 256 GB |
Prezzo Base | 1129.00 |
Capacità della batteria (mAh) | 4300 |
Risoluzione in Mpx | 16 |
Diagonale Schermo | 6.8 |
Jack audio | |
Pieghevole | |
SoC | SAMSUNG - Exynos 9825 |
Reti supportate | |
Tipo di pannello dello schermo | Super AMOLED |
Sistema operativo | Android |
Versione SO |
Caratteristiche fotocamera
Numero sensori | 4 |
Apertura focale | 2.2 |
Flash | |
Frame rate | 60 |
Grandangolo | |
Massima risoluzione video | 2160p |
Messa a fuoco | Autofocus |
Raw | |
Stabilizzatore | |
Tipo di zoom | Ottico |
Zoom, numero ingrandimenti | |
Numero sensori | |
Apertura focale | 2.2 |
Massima risoluzione video |
Altre caratteristiche
Ricarica wireless | |
Ricarica rapida | |
Resistente all'acqua | |
Infrarossi | |
NFC | |
Tipo di USB | Type-C |
Tipo di WIFI | WIFI 6 |
Dual Sim | |
Altezza in mm | 162.300 |
Larghezza in mm | 77.200 |
Peso in grammi | 196.000 |
Spessore in mm | 7.900 |
Scheda memoria esterna ( max supportata) | |
GPU | |
PPI -> risoluzione schermo e presenta i naming FHD 4K etc | |
Protezione schermo | |
Refresh schermo | |
Biometria |
Caratteristiche minori
GPS | |
supporto eSim | |
Audio stereo | |
Luminosità | |
Rapporto di aspetto | |
Accelerometro | |
Bussola | |
Giroscopio | |
Interfaccia utente | One UI |