Recensione OnePlus 6T
OnePlus 6T è uno smartphone top di gamma dal prezzo concorrenziale, con una scheda tecnica performante ed un software quasi perfetto. Lo abbiamo testato a lungo, scoprendo pregi e difetti di un device che – come tutti i suoi predecessori – ha una grossa responsabilità: non deludere la community di appassionati. Eccolo nella nostra recensione completa.
Confezione
La scatola del device è semplice a livello di design, ma elegante. Oltre allo smartphone è presente il caricabatterie da parete, un cavo USB di tipo-C per la connessione al computer e la ricarica della batteria ed anche una cover in plastica. Chiaramente, non mancano la graffetta per estrarre il carrellino delle nano SIM e la manualistica di base. Come per ogni edizione di OnePlus, Carl Pei – CEO dell’azienda cinese – lascia un messaggio di gratitudine all’interno della confezione dedicato alla community. Mancano gli auricolari, ma sul display dello smartphone è montata una pellicola.
Design e display
OnePlus adegua il design dei suoi device alle mode del momento, ma assolutamente non ne stravolge la natura originale. Dunque, vetro (Gorilla Glass 6) per pannello posteriore e protezione frontale, mentre le cornici sono in metallo. Un rapporto d’aspetto allungato dello schermo cambia il form factor dell’intero device, ma anche in questo caso non lo stravolge. Il dispositivo non è troppo sottile, ha un peso bilanciato ed è sufficientemente massiccio da non dare l’idea di poterlo distruggere alla prima caduta accidentale.
Sul frontale c’è un display Optic AMOLED da 6,41″ con rapporto d’aspetto 19,5:9 e risoluzione FHD+. É un piacere utilizzare il pannello dello smartphone praticamente in qualsiasi situazione, complice la discreta densità di pixel di 402 ppi: ottimi angoli di visuale e visibilità garantita anche sotto luce diretta del sole.
Un display più ampio di quello di OnePlus 6, ma dello stesso tipo. A cambiare è la tipologia di notch, che da standard diventa molto più piccolo con forma a goccia: al suo interno, la camera frontale ed il sensore di luminosità/prossimità. La capsula auricolare è inserita invece nel bordo superiore del display e infatti le cornici sono molto sottili, ma non completamente assenti.
Presenti anche diverse impostazioni per regolare la tipologia dei colori, ma anche scegliere la modalità notturna o quella di lettura. Infine, l’immancabile Ambient Display permette di dare una rapida occhiata alle notifiche in ogni momento. Impossibile parlare di schermo e non sottolineare la presenza di lettore d’impronte digitali posizionato proprio al di sotto di esso. Un lettore di tipo ottico, che si classifica fra i migliori attualmente sul mercato.
Hardware
Sotto la scocca di OnePlus 6T c’è lo stesso processore di OnePlus 6, con clock identico. Infatti, il cuore pulsante è il SoC Snapdragon 845 con massima frequenza 2,7 Ghz. A supporto, nella versione che abbiamo in test, ci sono 8GB di memoria RAM e 128GB di storage interno non espandibile tramite microSD. Nelle attività quotidiane generalmente ci sono circa 3GB di memoria volatile residua libera. Complice certamente l’ottimizzazione software, che migliora dopo ogni aggiornamento, non ho sentito il device scaldare praticamente mai.
La GPU è quella integrata nel SoC ovvero Adreno 630. Lo smartphone si presta bene tanto alla fruizione di contenuti multimediali quanto alle sessioni, anche prolungate, di gioco. Quest’ultimo aspetto è supportato dalla possibilità di attivare la modalità gaming che comprende diverse feature come la risposta alle chiamate tramite vivavoce, il blocco della visualizzazione delle notifiche, la gestione ottimizzata della rete dati e la disabilitazione della luminosità automatica delle notifiche. Inoltre, è possibile scegliere di abilitare la modalità di gioco in automatico per determinate applicazioni.
La batteria da 3700 mAh non mi ha soddisfatto, almeno inizialmente. Dopo un po’ di cicli di ricarica, sono quasi riuscita a coprire una giornata di utilizzo intenso lavorativo (nessun gioco, ma molte notifiche in push) dovendo mettere in carica il device intorno alle 19. Le soluzioni di risparmio energetico non mancano, dalla classica modalità da utilizzare sono nel momento in cui l’autonomia residua sia molto poca, fino alla possibilità di sfruttare la gestione adattiva delle risorse energetiche (basata sui propri ritmi di utilizzo) e l’ottimizzazione delle singole applicazioni. La ricarica rapida della batteria avviene tramite il sistema Dash con output da 4A, che si collega alla USB di tipo-C del device.
Software
Gli smartphone OnePlus montano da sempre una versione di Android abbastanza personalizzata. Quelli destinati al mercato europeo hanno a bordo la ROM OxygenOS. Nello specifico, la versione attuale presente su OnePlus 6T è la 9.0.6 basata su Android Pie 9.0. All’inizio della mia esperienza d’uso, ormai una ventina di giorni fa, ho notato che nel complesso il software era ben ottimizzato: fluido e senza particolari incertezze durante l’utilizzo. Tuttavia, sono andata incontro ad un paio di freeze che mi hanno costretto a riavviare lo smartphone. Da qualche giorno, dopo l’ultimo aggiornamento, non ho più riscontrato problemi di utilizzo. Non so se sia un caso oppure il miglioramento è effettivamente dovuto alla risoluzione di qualche problema software, ci vorrà qualche altro giorno di utilizzo per averne certezza.
OxygenOS mi piace molto, anche se è parecchio soggettivo, perché pur personalizzando parecchio Android è comunque graficamente molto pulita. Nonostante questo, ci sono diverse feature esclusive e l’irrinunciabile Shelf, che permette l’accesso rapido ad applicazioni, contatti e molto altro, semplicemente con uno swipe verso destra.
Oltre alla modalità gioco, OxygenOS offre feature come la clonazione delle principali app di messaggistica istantanea ed anche la possibilità di decidere di bloccarne alcune nascondendo eventualmente anche il contenuto delle notifiche. Inoltre, il OnePlus Laboratory permette di provare funzioni ancora in fase di sviluppo. Attualmente, per il modello 6T è possibile provare Smart Boost, che consente di lasciar gestire al device la quantità di RAM disponibile per ottimizzarla al massimo in base alle proprie abitudini di utilizzo.
Infine, impossibile non citare il comodissimo OnePlus Switch, che semplifica oltremodo il passaggio da un vecchio smartphone, anche non della stessa azienda, ad un nuovo modello di OnePlus.
Connettività e sensori
OnePlus 6T ha a bordo un modem LTE di categoria 16, questo significa che può raggiungere fino ad 1Gb/s in download e 150Mb/s in upload. Ovviamente, molto dipende dalla copertura di rete nella zona in cui si trova il device. Nel complesso, la ricezione dello smartphone è buona e stabile, non ho mai notato cali improvvisi del segnale. Buona anche la qualità delle conversazioni, incluse quelle fatte sfruttando il vivavoce, grazie al buon direzionamento dei due microfoni alloggiati nella parte superiore ed in quella inferiore del terminale.
Le altre forme di connettività prevedono la presenza del Wifi dual band con certificati a/b/g/n/ac, del Bluetooth 5.0 ed anche dell’NFC. Chiaramente, non manca un sistema GPS composto da A-GPS e supporto Glonass, Beidou e Galileo. Nessuna delle forme di connettività citate mi ha creato problemi, anzi ho parecchio apprezzato il rapidissimo fix del segnale GPS al momento di utilizzare Waze o Google Maps.
La suite dei sensori, come si conviene ad un buon top di gamma, è assolutamente completa: giroscopio, accelerometro, bussola, ed anche luminosità e prossimità. Ad essere pignoli, manca solo il barometro.
Sicurezza
La protezione dei propri dati personali presenti su OnePlus 6T è affidata a due sistemi biometrici principali: il riconoscimento del volto ed il lettore d’impronte digitali posizionato sotto il display. Il primo sfrutta unicamente la camera frontale, non c’è nessun sistema 3D. Lo sblocco è rapidissimo e non perde mai colpi, tuttavia il fatto che sia basato unicamente sulla fotocamera lo rende potenzialmente meno sicuro rispetto ai sistemi con sistema 3D dedicato.
Il lettore d’impronte digitali è posizionato al di sotto del display è di tipo ottico. Una volta configurato, ci vuole un po’ più di tempo rispetto ai classici lettori d’impronte digitali, lo sblocco è molto rapido anche se non sempre preciso. In alcune situazioni, quando ad esempio il dito non è precisamente posizionato sullo spazio predisposto per la lettura dell’impronta, il sistema non riconosce l’impronta e non c’è verso di sbloccare il terminale. Bella l’animazione grafica.
Chiaramente, alla base di tutti i possibili metodi di sblocco c’è il PIN personale basato su 4 cifre, che potrà salvarvi in caso nessun sistema decida di funzionare correttamente.
Multimedialità
OnePlus 6 ha già mostrato i muscoli con un comparto fotografico che gli ha permesso di competere con i produttori di camera phone più blasonati. Per questo motivo, almeno a livello hardware, il set-up frontale e posteriore di fotocamere è rimasto identico.
Le camere principali sono due. Il sensore primario è da 16MP con apertura focale f/1.7, stabilizzatore ottico, elettronico e messa a fuoco a rilevamento di fase. Il secondo invece arriva a 20MP, con la stessa apertura focale e messa a fuoco a rilevamento di fase. La sua funzione è quella di permettere di sfocare lo sfondo delle immagini con più precisione e migliorare gli scatti in notturna. Probabilmente, aiuta anche il sensore primario a realizzare zoom 2X con minor perdita di qualità possibile.
Nel complesso, le camere principali mi hanno convinto. In modalità ritratto, ma anche nella realizzazione di panoramiche e macro. Le condizioni di luminosità sono importanti, ma la presenza di stabilizzazione ottica aiuta ad ottenere buoni risulti anche con poca luce.
I video sono girati in diverse risoluzioni, fino ad un massimo 4K e 60fps (la massima durata del video in questo caso dev’essere di 5 minuti). Nei video con risoluzione FHD a 30fps interviene la stabilizzazione elettronica e si nota. Tuttavia, anche i video con risoluzione più non soffrono troppo dei movimenti durante la ripresa. La qualità dei contenuti mi è piaciuta particolarmente.
Sul frontale c’è un sensore da 16MP con apertura focale f/2.0. Non gode di autofocus, ma i selfie (anche in modalità ritratto) vengono parecchio bene. Come quasi sempre accade quando si tratta di fotocamere principali, è fondamentale avere buone condizioni di luminosità a disposizione. Inoltre, il sensore è stabilizzato a livello elettronico. Una caratteristica interessante al momento di girare video.
Il comparto audio è affidato ad un solo speaker, abbastanza performante, ma singolo. Questo significa audio mono e non stereo, un peccato considerando il livello del device. Inoltre, per la prima volta OnePlus cede ed elimina da un suo terminale il jack audio da 3,5 millimetri dedicato alle cuffie a cavo. Potrete ancora utilizzarle, certo, ma passando per l’ingresso USB Type-C. Un sacrificio che pare fosse necessario fare per far spazio al nuovo hardware, inclusa la batteria più ampia.
OnePlus 6T: il giudizio finale
Un’evoluzione di OnePlus 6 degna di questo nome. Il modello 6T porta su un flagship già interessante quei dettagli che mancavano: lettore d’impronte digitali posizionato sotto il display, maggiore autonomia energetica, notch meno invasivo e display più ampio. Il resto delle performance è rimasto positivamente invariato, se non migliorato. Non dimenticate però che manca il jack audio da 3,5 millimetri!
Il prezzo non è lievitato troppo: servono 559€ per acquistare la base con 6GB di memoria RAM e 128GB di storage interno, mentre per avere il modello che abbiamo testato da noi, disponibile anche nell’affascinante colorazione Thunder Purple, è necessario spendere 589€.
I paragoni non si fanno solo fra generazioni di smartphone della stessa azienda, è bene guardare anche la concorrenza. In questo caso, OnePlus continua a vincere: è ancora in grado di offrire terminali potenti, che rispondo alle esigenze di gran parte degli utenti, ad un prezzo accessibile. OnePlus 6T ne è l’esempio, seppur non rappresentando il top del momento sotto il punto di vista del comparto fotografico.
Statistiche
Scheda tecnica
Caratteristiche principali
Nome prodotto | |
RAM | 6 GB |
Storage | 128 GB |
Prezzo Base | 559.00 |
Capacità della batteria (mAh) | 3700 |
Risoluzione in Mpx | 20.1 |
Diagonale Schermo | 6.4 |
Jack audio | |
Pieghevole | |
SoC | Qualcomm - Snapdragon 845 |
Reti supportate | |
Tipo di pannello dello schermo | AMOLED |
Sistema operativo | Android |
Versione SO | 9.0 |
Caratteristiche fotocamera
Numero sensori | 2 |
Apertura focale | 1.70 |
Flash | |
Frame rate | 60 |
Grandangolo | |
Massima risoluzione video | 2160p |
Messa a fuoco | |
Raw | |
Stabilizzatore | |
Tipo di zoom | Digitale |
Zoom, numero ingrandimenti | |
Numero sensori | |
Apertura focale | 2.00 |
Massima risoluzione video |
Altre caratteristiche
Ricarica wireless | |
Ricarica rapida | |
Resistente all'acqua | |
Infrarossi | |
NFC | |
Tipo di USB | Type-C |
Tipo di WIFI | WIFI 5 |
Dual Sim | |
Altezza in mm | 157.500 |
Larghezza in mm | 74.800 |
Peso in grammi | 185.000 |
Spessore in mm | 8.200 |
Scheda memoria esterna ( max supportata) | |
GPU | |
PPI -> risoluzione schermo e presenta i naming FHD 4K etc | 402 |
Protezione schermo | |
Refresh schermo | |
Biometria |
Caratteristiche minori
GPS | |
supporto eSim | |
Audio stereo | |
Luminosità | |
Rapporto di aspetto | |
Accelerometro | |
Bussola | |
Giroscopio | |
Interfaccia utente | OxygenOS |