LG G4
LG G4: recensione
I tecnici che hanno sviluppato l’LG G4 erano senza ombra di dubbio utilizzatori del modello precedente: non c’è altra spiegazione altrimenti per giustificare il lavoro razionale e del tutto logico che ha visto apportare alla formula tutto sommato azzeccata del G3, pur con alcuni limiti, tanti piccoli cambiamenti che ne hanno decisamente migliorato il valore complessivo. Il G4 punta forte su fotocamera, esperienza d’uso (fisica grazie ai materiali impiegati, ma anche software) e rapporto prezzo/prestazioni. Il risultato è molto interessante.
L’esemplare arrivato in redazione era privo della confezione di vendita definitiva: abbiamo chiesto lumi a LG al riguardo e ci è stato confermato che conterrà, oltre all’ovvio caricabatterie (da 1,8A, quindi capace di ricaricare rapidamente lo smartphone) con cavo USB-microUSB, anche delle cuffie QuadBeat 3 di tipo in-ear con cavo rivestito in tessuto e finiture di qualità. Inoltre chi acquista la versione con la cover posteriore in pelle troverà una seconda cover in plastica con finitura metallic nella scatola.
LG G4: caratteristiche
Sono in totale sei le differenti varianti di LG G4 in commercio in Italia: si differenziano per la cover posteriore, in pelle o policarbonato, mentre il resto dell’allestimento è identico. I colori disponibili sono i seguenti: nero martellato, marrone e rosso per la versione in pelle; metallic light, metallic dark e ceramic white per quella in policarbonato.
L’impostazione generale del G4 non si discosta in modo significativo da quella del G3: il formato e le proporzioni tra i lati sono rimasti molto simili, anche se le misure sono variate leggermente anche in virtù del fatto che l’azienda coreana ha deciso di portare praticamente su tutta la sua linea 2015 di smartphone il concetto di schermo curvo che ha debuttato lo scorso anno col G Flex. Unendo la rastrematura sui bordi posteriori a questo raggio di curvatura piuttosto ampio dello schermo, quasi impercettibile quando si impugna la prima volta il terminale, il risultato è soddisfacente: pur trattandosi di un phablet da 5,5 pollici il G4 è maneggiabile con semplicità.
La scelta di produrre una cover in pelle è radicale, e in quanto tale radicalizza le opinioni al riguardo: la qualità del materiale impiegato è ottima, le finiture sono lussuose e senza ombra di dubbio contribuiscono a garantire al G4 un certo appeal per chi è in cerca di uno smartphone “lussuoso”. La pelle offre anche un ottimo grip, e la doppia impuntatura centrale che ne caratterizza l’estetica aumenta anche l’ergonomia visto che conduce le dita naturalmente verso i tasti-volume e quello di accensione/standby posti da LG sul posteriore appena sotto la fotocamera. La versione in plastica della cover ha adottato, forse per la stessa ragione, un motivo esagonale in rilievo: l’estetica risultante è molto particolare, ma migliora anche in questo caso la presa sul telefono.
Il posteriore del G4 è ricco di elementi: c’è la già citata fotocamera posteriore, che monta un sensore BSI (retroilluminato) da 16 megapixel di dimensioni maggiorate rispetto alla media degli smartphone e una lente molto luminosa f/1,8. LG ha posto l’accento, in fase di lancio del terminale, sulle qualità del sensore montato: la diagonale da 1/2,6 pollici è quella che tipicamente si trova a bordo delle fotocamere compatte o bridge, superiore in misura a quella di quasi tutti gli smartphone in commercio, e al crescere della misura dovrebbero migliorare anche le prestazioni. Molto interessante anche il sistema di stabilizzazione ottica (OIS) montato: lavora su tre assi ed è in grado di compensare fino a 2 gradi di oscillazione. Inoltre LG sfrutta il movimento sull’asse Z (quello che entra ed esce dalla lente posteriore) per velocizzare le procedure di messa a fuoco.
Sempre legati alla fotocamera ci sono altri tre elementi posteriori visibili: c’è il modulo per la messa a fuoco laser, già visto nel 2014 a bordo del G3 e migliorato ulteriormente quest’anno. C’è un flash LED, singolo, ma di buona potenza per uno smartphone. Subito sotto c’è un altro elemento molto particolare, inedito, che completa il sottosistema fotografico: è un sensore di spettro (Color Spectrum Sensor) che misura durante la ripresa i valori di luminosità, colore e temperatura del bianco della scena, in modo tale da ottimizzare la resa dello scatto. Poco sotto l’altoparlante di sistema in una posizione meno infelice che in altre circostanze analoghe: la curvatura dello smartphone garantisce un buon audio anche quando il terminale è appoggiato sul tavolo.
A parte i tre tasti posteriori non ci sono altri pulsanti visibili sul G4: sul frontale ci sono la fotocamera anteriore da 8 megapixel, sensore di luminosità/prossimità, capsula auricolare e led di notifica, ma i tasti dell’interfaccia di Android sono delegati al software e sono dunque visibili solo a schermo acceso. Sulla parte superiore del terminale ci sono microfono secondario e un piccolo emettitore a infrarossi, per impiegare il G4 come telecomando universale. Sul bordo inferiore ci sono ovviamente il connettore micro-USB 2.0, microfono principale e jack audio da 3,5mm.
Scheda tecnica LG G4
Complice ancora la forma arrotondata, il peso da 155 grammi circa dell’unità non pare eccessivo quando si impugna il G4. Anche le misure complessive sono contenute, come già lo scorso anno: 148,9×76,1mm i lati della superficie frontale, con uno spessore che varia tra 9,8 e 6,3mm a seconda del del punto in cui si effettua la misura. Il risultato è più che buono, considerato che stiamo parlando pur sempre di un phablet da 5,5 pollici.
C’è molto da raccontare sull’hardware che LG ha inserito nel G4. Innanzi tutto occorre discutere del SoC montato: il Qualcomm Snapdragon 808 è un exa-core, ovvero monta una CPU a 6 core piuttosto rara fino a oggi e inedita fino a pochi mesi fa nel panorama mobile. Due core Cortex-A57 sono abbinati a quatto core Cortex-A53, e si suddividono i compiti più o meno gravosi con un algoritmo efficace che bilancia consumi e prestazioni. Una parte di questa economicità energetica è senza dubbio legato anche al processo di produzione a 20nm impiegato nella costruzione. Lo Snapdragon 808, tra l’altro, scalda pochissimo.
Unendo ciò a 3GB di RAM DDR3, e alla GPU Adreno 418 (con RAM dedicata), le prestazioni del G4 sono sorprendenti: nei benchmark non riesce a raggiungere gli stessi numeri di Snapdragon 810 o Exynos 7420, ma nella vita di tutti i giorni non mostra particolari limiti. In più lo Snapdragon 808 supporta la connettività LTE fino a 300Mbps in download (con una copertura di almeno 5 bande di frequenza, compresa quella a 800MHz), WiFi con protocollo 802.11 a/b/g/n/ac, Bluetooth 4.1 e NFC. Disponibile anche il protocollo Mirrorlink per collegare lo smartphone alle autoradio compatibili.
Ci sono altre buone notizie sotto la cover posteriore: la batteria rimovibile è da 3.000mAh, c’è uno slot per la micro-SIM abbinato a quello per la microSD (lo storage da 32GB integrato è espandibile fino a 128GB). Di fatto il G4 non rinuncia a niente, e garantisce massima flessibilità d’uso a chi deciderà di acquistarlo.
Qualche parola merita anche lo schermo, del quale in realtà si potrebbe discutere a lungo, anche questo realizzato con una tecnologia fin qui inedita: LG lo definisce Quantum IPS, e si giova di un nuovo metodo costruttivo che combina la luce blu dei LED della retroilluminazione con i pixel verdi e rossi che formano il reticolo della matrice. Cambiando il modo in cui i colori vengono rappresentati e la luce viene distribuita lungo tutto lo schermo, il risultato è che la taratura del pannello è più fedele alla realtà (LG dichiara un’aderenza del 98 per cento allo standard DCI, quello impiegato da Hollywood nella produzione dei blockbuster che vediamo al cinema) e il contrasto aumenta pur garantendo un deciso miglioramento nei consumi. In questo modo LG è riuscita a garantire ancora un pannello con risoluzione QHD sul G4, ma ha tagliato il costo energetico legato a quest’ultimo: era uno dei punti deboli del G3, eliminato nell’edizione 2015 del flagship di casa.
Se ciò non bastasse, LG ha cambiato anche il modo in cui viene assemblato il display. Tipicamente vari strati vengono combinati assieme per includere il display vero e proprio, quello che mostra le immagini, con i moduli sensibili al tocco che consentono di controllare lo smartphone tramite le dita: per lo schermo del G4, invece, LG è riuscita a riunire assieme LCD e touch, applicando direttamente il vetro in Gorilla Glass 3 sulla superficie. In questo modo si avvicina significativamente l’immagine alle dita, offrendo l’impressione di un contatto diretto tra la mano e quanto mostrato sul display.
Come già anticipato, l’esperienza d’uso di Android 5.1 installato di serie a bordo del G4 è più che soddisfacente: l’interfaccia di LG, quella UX che proprio con questo terminale arriva alla release 4.0, è piuttosto tradizionale per quanto attiene l’impostazione rispetto ad Android Vanilla ma al contempo punta molto sulla personalizzazione di ogni aspetto. Sempre fluida, anche in questo caso si fa un passo in avanti rispetto al G3, quest’anno ha ritoccato tanti piccoli aspetti che ne fanno ormai un prodotto maturo ed equilibrato: anche le funzioni interattive del reparto Smart Bullettin sono state migliorate, così come è stata razionalizzata la pagina delle impostazioni, la gestione del calendario e della galleria fotografica.
Buone le app installate, senza concessioni particolari a software inutile a bordo. Il browser di LG è ben ottimizzato per la piattaforma in uso, e si comporta bene nonostante qualche esitazione in fase di caricamento delle pagine più complesse e più ricche di contenuti: in generale comunque è piuttosto fluido, segno che si tratta unicamente della modalità con la quale il terminale effettua il rendering del contenuto. Altrettanto buono è il client di posta, che non mostra difficoltà con la rappresentazione dei contenuti HTML nelle email. Chi preferisse optare per gli strumenti Google, in ogni caso, troverà installate di default tutte le app del catalogo di Mountain View.
Il reparto telefonico è di buona qualità, le antenne montate mostrano prestazioni adeguate alla classe del dispositivo e una buona ricezione in tutte le situazioni. La capsula auricola è di ottima qualità, l’altoparlante di sistema molto potente: ciò significa che si potrà tranquillamente impiegare il G4 anche come vivavoce in auto, sebbene al volume massimo l’esemplare da noi testato ha mostrato qualche distorsione.
Eccellente il reparto multimediale. Il G4 è in grado di riprodurre nativamente quasi qualunque formato e codec per i file audio e video, e la riproduzione dei filmati è perfetta fino a 4K. Dell’altoparlante abbiamo già detto, e valgono le stesse considerazioni: buono complessivamente, ottimo il volume massimo ma da valutare la qualità quando lo si spinge al massimo. Ciò non toglie che sia guardare film che giocare, con il G4, sia un’esperienza più che soddisfacente anche grazie allo schermo di ottimo livello: tutti le app da noi testate hanno girato ottimamente, e merita una menzione Real Racing 3 che gira fluido in risoluzione QHD con tutti gli effetti grafici attivi.
Il reparto fotografico è senza dubbio uno dei piatti forti dell’offerta LG: tutte le premesse e le promesse del sensore posteriore da 16 megapixel sono rispettate e mantenute quando si inizia a scattare le fotografie o girare i video. Ci è piaciuto molto il comportamento del G4 in condizione di luce ideale, e ben si comporta lo smartphone anche quando di luce ce n’è poca e altri terminali fanno fatica a mettere a fuoco: in questo senso l’autofocus è rapidissimo anche quando si girano i video, giovandosi del connubio tra laser e stabilizzazione ottica per aumentare la velocità di riposizionamento.
Tre le modalità di scatto disponibili: base, semplice e manuale. La prima delega tutte le regolazioni allo smartphone, si deve soltanto puntare il dito sullo schermo per scattare. La seconda è invece la classica modalità a cui siamo abituati su Android: si possono regolare risoluzione di foto e video, rapporto di proporzione per gli scatti (1:1, 4:3 o 16:9), flash, HDR e decidere se selezionare un timer per l’autoscatto oppure optare per i comandi vocali.
Se infine si passa alla modalità manuale è in questa condizione che il G4 offre il meglio di sé: in questa modalità si possono scattare foto in RAW, ovvero in un formato che – a fronte di un maggiore peso in termini di megabyte per il singolo scatto – garantisce di poter “sviluppare” la foto sul proprio PC alla stregua di quanto di solito è possibile fare soltanto con le reflex digitali. In modalità manuale si possono regolare temperatura del bianco, messa a fuoco, sensibilità ISO, tempo di scatto, visualizzare in tempo reale l’instagramma per valutare il bilanciamento della luce nell’inquadratura: diaframma a parte, si ottengono gli stessi strumenti che di solito i fotografi amatoriali o professionisti richiedono alla propria macchina fotografica.
Il sensore dello spettro, una delle grandi novità del G4, è un po’ un’arma a doppio taglio: quando funziona al meglio regala scatti con colori saturi e un ottimo bilanciamento tra le zone in ombra e quelle illuminate dalla luce diretta. Se però, soprattutto in condizioni di luce difficile come all’alba o al tramonto, l’algoritmo impiegato non riesce a “leggere” bene la scena, si possono ottenere degli scatti con dominanti di colore impreviste: niente che non possa essere aggirato guardando con attenzione l’anteprima della foto sullo schermo prima di scattare, oppure realizzando foto in RAW da manipolare successivamente sullo schermo del PC. Trattandosi comunque di un componente hardware pilotato dal software, LG potrà sicuramente intervenire nel corso della vita del G4 per tarare al meglio il funzionamento di questo sensore.
A voler cercare un neo nella fotocamera del G4, dobbiamo dire che poco ci è piaciuta la modalità di scatto panoramico: un po’ macchinosa e poco precisa nell’assemblaggio dei diversi scatti, e laddove altri flagship riescono meglio anche se la luce non ideale il terminale LG mostra invece qualche limite. Buona anche la selfie-camera, priva di flash LED ma dotata comunque di una luminosa lente f/2: anche in questo caso le prestazioni sono ottime in condizioni di luce ideale, buone quando di luce ce n’è poca.
La batteria da 3.000mAh è ben sfruttata dal G4: l’autonomia era uno dei punti interrogativi maggiori nell’uso del G3, ma possiamo affermare senza ombra di dubbio che LG ha fatto degli ottimi passi in avanti in questo senso col suo flagship 2015. Col G4 si affronta tranquillamente una intera giornata di uso di medio-alta intensità, e quando ci si trova a corto di energia si può sempre optare per la modalità di risparmio energetico comune ormai a moltissimi Android per superare i momenti di difficoltà. Non mancano comunque fast-charge e ricarica wiress, dunque bastano pochi minuti collegati a una presa per accumulare parecchie ore di energia utile.
Le conclusioni sul G4 di LG partono dalla premessa: il modello dello scorso anno, il G3, era molto interessante per alcune qualità che poteva vantare rispetto alla concorrenza (ad esempio lo schermo con risoluzione QHD), ma sembrava all’epoca un frutto non ancora del tutto maturo. Vuoi per come il testo veniva rappresentato sullo schermo, vuoi per l’autonomia non sempre eccellente, si aveva l’impressione che ci fossero i margini per migliorare: e così è stato.
Il G4 fa un passo avanti rispetto al suo predecessore in tutti gli aspetti essenziali: autonomia superiore, schermo e fotocamera eccellenti, prestazioni ottime pur con consumi ridotti. L’equilibrio che LG ha voluto raggiungere in questo terminale pare del tutto azzeccato: il pacchetto G4 nel complesso e solido e privo di sbavature evidenti. Volendo essere pignoli manca l’impiego del metallo per lo chassis, come invece già fanno i concorrenti Samsung, HTC, Huawei e Apple per i loro terminali di riferimento: c’è però la pelle, vera pelle, per la cover posteriore, e LG non rinuncia a batteria rimovibile e slot microSD per offrire flessibilità ed espandibilità ai suoi clienti.
Per una volta la campagna marketing che ha ammantato di dote salvifiche il sensore della fotocamera principale del G4 non è priva di fondamento: tutt’altro, in effetti la qualità degli scatti ottenuti tramite lo smartphone LG è ottima, in particolar modo se si scatta in modalità manuale e in formato RAW. Chi si è appassionato alla fotografia in questi anni proprio grazie ai telefonini troverà nel G4 un buono strumento con cui sviluppare ulteriormente la propria inclinazione, chi già si porta dietro una fotocamera compatta potrebbe anche optare per il solo G4 da tenere in tasca. È eccessivo sostenere che si tratti di una fotocamera in grado di mandare in pensione le vere fotocamere per amatori evoluti o professionisti, ma di certo è uno strumento molto interessante e una ottima aggiunta a un terminale che mostra anche molte altre doti di ottimo livello.
Il vero punto interrogativo per quanto riguarda il G4 è il prezzo: LG l’ha lanciato sul mercato con un listino ufficiale di 699 euro, in linea con la concorrenza e con l’altro pezzo grosso di casa G Flex 2. A prima vista la dotazione hardware del terminale, che monta “solo” un exa-core in luogo degli octa-core di Galaxy S6 e tutti gli altri flagship usciti nel 2015, potrebbe far pensare a un prezzo eccessivo: le prestazioni nella vita reale, tuttavia, dicono che il G4 se la gioca alla pari con tutti i suoi concorrenti.
LG G4: prezzo
Dopo qualche anno dal lancio, il prezzo del G4 si è significativamente abbassato: ormai lo si trova in vendita a meno di 100 euro, e considerato che nella confezione ci sono già una coppia di cover (pelle+policarbonato) e gli auricolari QuadBeat3, ci pare di poter affermare che si tratti di un prezzo molto buono viste le qualità che il flagship LG può ancora vantare.
LG G4 è acquistabile su che lo propone a partire da 94,99 €
Statistiche
Scheda tecnica
Caratteristiche principali
Nome prodotto | |
RAM | 3 GB |
Storage | 32 GB |
Prezzo Base | 199.00 |
Capacità della batteria (mAh) | 3000 |
Risoluzione in Mpx | 16 |
Diagonale Schermo | 5.5 |
Jack audio | |
Pieghevole | |
SoC | Qualcomm - Snapdragon 808 |
Reti supportate | |
Tipo di pannello dello schermo | |
Sistema operativo | Android |
Versione SO | 5.1 |
Caratteristiche fotocamera
Numero sensori | |
Apertura focale | |
Flash | |
Frame rate | 24 |
Grandangolo | |
Massima risoluzione video | 1080p |
Messa a fuoco | |
Raw | |
Stabilizzatore | |
Tipo di zoom | |
Zoom, numero ingrandimenti | |
Numero sensori | |
Apertura focale | |
Massima risoluzione video |
Altre caratteristiche
Ricarica wireless | |
Ricarica rapida | |
Resistente all'acqua | |
Infrarossi | |
NFC | |
Tipo di USB | Micro USB |
Tipo di WIFI | WIFI 5 |
Dual Sim | |
Altezza in mm | 148.900 |
Larghezza in mm | 76.100 |
Peso in grammi | 155.000 |
Spessore in mm | 9.800 |
Scheda memoria esterna ( max supportata) | |
GPU | |
PPI -> risoluzione schermo e presenta i naming FHD 4K etc | |
Protezione schermo | |
Refresh schermo | |
Biometria |
Caratteristiche minori
GPS | |
supporto eSim | |
Audio stereo | |
Luminosità | |
Rapporto di aspetto | |
Accelerometro | |
Bussola | |
Giroscopio | |
Interfaccia utente |