HomePod mini: recensione del primo smart speaker Apple
HomePod mini è il primo smart speaker Apple localizzato in italiano e sebbene sia stato presentato un anno fa negli Stati Uniti è valsa la pena attendere. Nello specifico si tratta di un piccolo altoparlante wireless dotato di tecnologia Wi-Fi 4, Bluetooth 5 e AirPlay 2 compatibile con iPhone SE, iPhone 6s o superiori, iPod touch (dalla 7° gen), iPad Pro, iPad (dalla 5° gen), iPad Air 2 o superiori, iPad mini 4 o superiori.
A cosa serve? Riprodurre musica in streaming, interagire con l’assistente vocale Siri, gestire la domotica compatibile con Apple HomeKit e creare un sistema di comunicazione domestico capace anche di dialogare con l’esterno.
HomePod mini, ma quanto è piccolo?
Lo smart speaker di Apple ha ingombri molto ridotti: misura solo 84 x 99 mm. L’esterno è realizzato in un tessuto sintetico intrecciato e fonotrasparente. Al tatto trasmette tenacia e qualità. Il rivestimento del cavo di alimentazione (fisso) è simile ma con una trama più sottile. Da rilevare che il terminale ha un connettore USB-C e la confezione include un classico alimentatore bianco da 20W.
La superficie superiore è in materiale trasparente con una nuance simile a quella del corpo principale – si può scegliere fra i modelli bianco, giallo, arancione, blu e grigio siderale. Ovviamente è reattivo al tocco e si illumina, ma quando si richiama Siri diventa iridescente. Le combinazioni di tocchi sono simili a quelle impiegate per le Airpods nella gestione tracce, pausa, etc. Inoltre mostra i simboli del più e del meno che al tocco reagiscono rispettivamente all’aumento e riduzione del volume.
Piccolo ma dal suono vigoroso
Apple non dichiara la potenza dell’HomePod mini, ma possiamo assicurare che è in grado di diffondere audio di qualità a 360° in un ambiente anche di 50 metri quadrati. Neanche ad alto volume distorce. Tecnicamente gli ingegneri Apple devono aver sfruttato l’esperienza maturata con il primo HomePod del 2018. Questo modello però monta il chip Apple S5 del Watch di quinta generazione e un unico driver full-range abbinato a due radiatori passivi che valorizzando alte e basse frequenze. Senza contare l’algoritmo che analizza ogni singola traccia e adatta il suono di conseguenza. Il risultato è una piacevolezza sonora che è totalmente estranea agli Amazon Echo e Google Nest mini. Forse il , il e il si avvicinano ma sono tipologie di prodotti molto diverse e comunque più grandi.
Il mini funziona in due modalità musicali. Senza impiegare il proprio smartphone o altro dispositivo basta domandare a Siri di mettere musica di Apple Music, Pandora, Deezer, Netease, QQ Music, KuGou, KKBox, Gaana oppure JioSaavn. Alcune piattaforme in Italia non sono molto diffuse ma la prospettiva è che aumentino. La seconda modalità, per usare ad esempio Spotify, Amazon Music o Tidal, è quella che prevede l’uso del proprio iPhone, iPad o altro in collegamento diretto tramite AirPlay 2. Per altro attivando il sensore di prossimità sul proprio cellulare si può ascoltare una traccia e poi toccando il mini “trasferirla” alla cassa. In verità è una semplice operazione di transizione di streaming, a patto di intervenire sull’iPhone accedendo a Impostazioni>Generali>AirPlay e Handoff>Trasferisci su HomePod.
Infine fra le modalità alternative di impiego bisogna ricordare la possibilità di abbinare due mini per ottenere un corposo e convincente suono stereo; la stessa configurazione può agire da soundbar in sinergia con una . Oppure dislocare più mini in diverse stanze per ascoltare la stessa musica o musica differente. Oppure ancora tramite la funzione interfono mettere in comunicazione le stanze. Insomma, le possibilità sono tantissime.
Un hub di controllo per la domotica
Apple HomeKit, la piattaforma domotica concorrente di Google Home e Alexa, ha storicamente un numero di prodotti compatibili inferiore. Nel tempo sono arrivati validi dispositivi come ad esempio la videocamera di sicurezza , il o le ma complessivamente l’azienda della mela è un outsider in questo segmento. Ad ogni modo il mini è in grado di controllare (via Wi-Fi e Bluetooth) tutto ciò che è compatibile con Apple HomeKit semplicemente usando la voce e quindi Siri.
Anche Siri è migliorato nel tempo, però tutte le funzioni disponibili in lingua inglese in Italia non ci sono ancora. Oggi possiamo sicuramente domandare notizie, consultare il calendario personale, mandare messaggi, appuntarsi note, ascoltare podcast, fare il punto sulla Borsa, consultare le previsioni del tempo, fare domande di qualsiasi tipo, etc. Allo stesso tempo si può usare il mini per le chiamate, messaggi, settare sveglie, etc.
A chi lo consigliamo
HomePod mini è consigliato ovviamente a tutti coloro che possiedono almeno un iPhone o un iPad compatibile per ascoltare la musica in streaming. Suona bene, è ben realizzato e gradevole di aspetto. Poi ha un gran potenziale domotico e quindi anche solo per gestire lampadine intelligenti, riscaldamento o sensori funziona bene. Dopodiché è perfetto ad esempio per la stanza dei figli perché occupa poco spazio e funziona anche come interfono sebbene non ancora con Siri ma solo tramite l’interfaccia Casa. Utile in abbinamento al proprio computer o Apple TV. E poi è un regalo ideale con un prezzo di listino onesto. I limiti sono nel numero di prodotto Apple Homekit compatibili, nella mancanza di alcune funzionalità non ancora localizzate in italiano e nella compatibilità esclusivamente con i prodotti Apple, quando in effetti il Bluetooth avrebbero potuto concederlo un po’ a tutti.
HomePod mini – 99 euro
Acquista l’HomePod mini al minor prezzo:
- è in offerta su Trovaprezzi a
- è in offerta su eBay a