Bene i profitti di ZTE relativi ai primi 6 mesi dell’anno: salgono del 9,3% per 1,8 miliardi di Yuan (l'equivalente di 227 milioni di euro).
Davvero non male, ma il fatturato, aumentato del 4,0% per ¥47,8 miliardi (€63 milioni circa) è inferiore alle aspettative degli investitori i quali auspicavano ¥49,17 miliardi.
La sfida durante la seconda metà dell'anno per ZTE sarà cercare di bilanciare le entrate legate al mercato interno e quelle del mercato mondiale: il divario per il momento è di 58% a favore del mercato domestico. Principale imputato di questo risultato è il rallentamento della crescita economica globale.
ZTE durante un Mobile World Congress
Guardando ai fatti, per quanto riguarda il business legato alle infrastrutture di rete, nel semestre di riferimento ZTE ha saputo approfittare dell'ottima resa della tecnologia 4G LTE nel mercato cinese e, al tempo stesso, a livello globale, è stata danneggiata dalle restrizioni subite negli Stati Uniti sulle esportazioni (ZTE è stata accusata di aver rotto l'embargo voluto dagli USA sull'Iran): la fornitura di componenti di rete da parte di ZTE è stata, quindi, sospesa e la società è sotto inchiesta.
Ma anche sul fronte casalingo si prepara un inverno caldo: i gestori cinesi sono sul punto di terminare la costruzione delle proprie reti LTE, cosa che ridurrà considerevolmente il business di ZTE in casa propria.
Tocca investire in ricerca e sviluppo, strada designata per resistere e rafforzarsi. Per quanto riguarda il business lato mobile, ZTE si attesta al sesto posto tra i produttori mondiali: la società è seconda in Russia ed occupa il quarto posto in Nord America, Svezia, Spagna e Sudafrica.