La storia ha quasi dell’incredibile, ma è successo davvero. Il protagonista, denunciato dalle forze dell’ordine che lo hanno sorpreso, è andato in giro per San Fermo, in provincia di Como a caccia di Pokemon. Il tutto è accaduto ignorando l’obbligo di rimanere in casa (tranne che per rare eccezioni), fondamentale per fermare la pandemia di Coronavirus. Il trentunenne sembra aver reputato più importante andare a catturare i mostriciattoli, protagonisti del celeberrimo videogioco per smartphone, che tutelare la salute pubblica.
A caccia di Pokemon in zona rossa
Difficilmente riportiamo notizie di cronaca, ma in un momento delicato è bene evidenziare colpi di testa immotivati come questo, ribadendo quanto sia importante rimanere a casa (intrattenendosi magari con contenuti in streaming gratis o con tutte le opportunità messe a disposizione dall’iniziativa “Solidarietà Digitale“) evitando spostamenti inutili come quelli previsti per giocare con un videogame tipo Pokemon GO.
Il soggetto è stato naturalmente denunciato e dovrà fare i conti con le conseguenze della sua azione, soprattutto dopo aver risposto senza troppi problemi ai Carabinieri di essere impegnato “a dare la caccia ai Pokemon”: un atto irresponsabile, che purtroppo non è un caso isolato.