Gran parte del fatturato di Google si basa sulla raccolta delle inserzioni pubblicitarie e non c’è dubbio che YouTube gioca un ruolo fondamentale in questo senso. Per questa ragione Mountain View sta cercando di ottimizzare il canale video e di estendere le possibilità di trarne guadagni – come il recente “TrueView for shopping” (le card che mostrano i prodotti in vendita sotto il video). L’ultima trovata – che va esattamente nello stesso senso – è l’introduzione di un nuovo formato di inserzione: gli Shopping Ads. Si tratta di box con annunci che appaiono sulla destra del video, durante la sua riproduzione. Non spuntano però fuori automaticamente e all’improvviso, ma sono attivati dall’utente solo quando si va a cliccare sul tasto informazioni nell’angolo in alto a destra – rappresentato da un piccolo disco bianco con una “i” all’interno. Si tenga anche presente che gli annunci non vengono mostrati uno per volta, ma l’utente può trovarsi davanti anche una serie di diverse card.
L’annuncio ufficiale dell’introduzione degli Shopping Ads è stato fatto questa settimana allo IAB Mixx, durante la Advertising Week, ma la fase di testing partirà più avanti, entro la fine dell’autunno 2015.
YouTube Shopping Ads
L’ovvio desiderio di Google è che le aziende usino sempre più i video per fare promozione ai propri prodotti. Per questo sta cercando di adattare il più possibile YouTube alle loro esigenze. Il processo di creazione degli Shopping Ads, infatti, è estremamente semplificato, dal momento che l’inserzionista può usare i dati “Google merchant data” che già utilizza per gli annunci su Google AdWords. Non c’è insomma molto lavoro da fare per portare le proprie inserzioni anche sui video.
Chi guarda un video, quindi, non è costretto a guardare i nuovi annunci, ma se vuole acquistare i prodotti presenti nel filmato, può chiedere maggiori informazioni cliccando sul bottone di cui sopra e poi approfondire cliccando direttamente sull’annuncio/card (che porta su una pagina scelta dall’inserzionista). Il più delle volte, naturalmente, questa landing page sarà lo store online dove effettuare l’acquisto. Attenzione perché il negozio su cui effettuare l’acquisto non deve essere necessariamente la recente piattaforma “Purchases On Google”, ma l’inserzionista (fortunatamente) è libero di far atterrare il potenziale cliente sul proprio sito.
Per chi investe il processo di acquisto dello spazio pubblicitario non sarà molto dissimile da quello già in uso per Google Search, ossia aste, targetizzazione in base al contesto e al pubblico di riferimento, ecc. Stessa cosa dicasi anche per la costruzione della creatività dell’inserzione e per le modalità di pagamento: il modello resta quello di Google AdWords.