Xiaomi MI2S
Il primo posto nella classifica di vendite in Cina, il quarto posto a livello mondiale: Xiaomi, l’azienda di Pechino che ha fatto di hardware di grido a prezzi contenuti il suo cavallo di battaglia, si appresta a concludere un nuovo giro di finanziamenti per sostenere la crescita. E questa volta la valutazione delle sue operazioni ha raggiunto la ragguardevole cifra di 45 miliardi di dollari.
L'ultima volta che Xiaomi si era rivolta al mercato per raccogliere denaro da investire era stato nel 2013, e all'epoca l'intera azienda era stata valutata 10 miliardi di dollari. In quella circostanza gli investitori avevano messo sul piatto poco più di 325 milioni, mentre questa volta Xiaomi è riuscita a portare a casa la cifra tonda di 1 miliardo: denaro che servirà a finanziare l'allargamento delle operazioni a nuovi mercati, come quello indiano e quelli messicano e brasiliano, dove la formula già vincente in Cina dovrebbe garantire ampi margini di crescita.
Il vero punto di svolta sarà comprendere se il modello Xiaomi sia in grado di funzionare fuori dai confini cinesi: l'azienda sostiene di essere in grado di far funzionare il suo business non tanto tramite la vendita dell'hardware, che non lascia molti margini visti i prezzi al dettaglio rispetto ai costi di produzione e sviluppo, quanto invece grazie al software e ai servizi che vende ai clienti tramite i terminali stessi. Non è chiaro quale sia il fatturato che questo approccio sia in grado di produrre, ma evidentemente basta a convincere i potenziali investitori: in questa tornata dovrebbero affluire nelle casse Xiaomi capitali provenienti tra l'altro dal mercato russo.
Xiaomi Phone Youth Edition