Il primo dispositivo non-asiatico di Xiaomi sarà RedMi 2, che verrà lanciato in Brasile nel corso dell’anno. L’azienda aveva preannunciato che il Brasile sarebbe stato il primo stato non-asiatico dove la società avrebbe operato in loco: una decisione presa anche a causa delle forti tasse sull’importazione decise dal governo locale, che favorisce invece la collaborazione con le fabbriche presenti sul territorio. A tal fine, Xiaomi si avvantaggerà di una società che già ben conosce: Foxconn, che posside stabilimento anche in Brasile.
Xiaomi RedMi 2
Si tratta di un passo importante per Xiaomi, che potrà dimostrare di essere diventata un’azienda matura nell’arco di cinque anni. “Si tratta di un grosso passo avanti perché sino ad oggi non abbiamo avuto questo livello di complessità nella nostra catena di montaggio” ha commentato Hugo Barra al The Wall Street Journal. “Richiede di ristrutturare gran parte della nostra catena di montaggio, dai fornitori dei componenti ai sistemi fiscali e altro ancora”.
Il RedMi 2 è stato scelto come apripista brasiliano. Un dispositivo economico che in Brasile verrà venduto al prezzo di 499 real, l’equivalente di 144 euro. La scheda tecnica include uno schermo da 4,7 pollici in alta definizione, processore Qualcomm Snapdragon 410 e fotocamera posteriore da 8 megapixel.
Lei Jun
L’analista Reinaldo Sakis di IDC ha fatto notare l’importanza del prezzo per un mercato come il Brasile dove, a causa dei costi della manodopera, anche produttori come Apple e Motorola sono state costrette ad alzare il prezzo dei propri prodotti rispetto agli Stati Uniti. iPhone 6 viene venduto a oltre 1.100 dollari nella versione base per garantire gli stessi margini di profitto. Secondo Sakis, Xiaomi “potrebbe entrare in questo mercato e perdere molti soldi per dimostrare che può farlo” oppure potrebbe “forzare la concorrenza a lavorare con nuovi standard di prezzo”.