Negli anni scorsi, Xiaomi è stata il simbolo della produzione smartphone cinese: prodotti economici ma versatili e potenti. Ma le cose stanno cambiando. L’obiettivo di raggiungere 100 milioni di smartphone venduti durante il 2015 è già stato rivisto al ribasso dall’amministratore delegato Lei Jun a marzo sino a 80 milioni, ma secondo i calcoli più recenti anche questo traguardo sembra allontanarsi.
Secondo la taiwanese Trendforce Xiaomi (via Want China Times) venderà circa 70 milioni di smartphone entro il 31 dicembre. Sebbene sarebbe una crescita del 14,6 per cento rispetto allo scorso anno, rimane una stima inferiore a quanto aveva anticipato la dirigenza. Gli ultimi dati di Canalys, inoltre, hanno rivelato che la percentuale di mercato di Xiaomi è calata nel terzo trimestre rispetto al 2014, stando a quanto pubblicato da Tech In Asia.
Xiaomi Redmi 2 Pro
Quali sono stati i principali ostacoli? Innanzitutto, Xiaomi non è più la sola a produrre dispositivi dall’ottimo rapporto qualità/prezzo. Citando nomi noti, ci sono realtà come OnePlus, Meizu, LeTV, Huawei e altri produttori prettamente asiatici e meno conosciuti in Occidente come Qiku e Smartisan. La sua espansione in India, poi, non è stata positiva come previsto e in tale mercato Xiaomi ha trovato una concorrenza più agguerrita del previsto: non è neanche tra i primi cinque produttori di smartphone in India, secondo i dati di IDC. Tale classifica è guidata da Samsung.