Quando vi raccontiamo di un nuovo brevetto, depositato da qualche produttore di smartphone, specifichiamo sempre che – come molto spesso accade – lo stesso potrebbe non diventare mai un prodotto concreto o almeno un prototipo. Beh, mai come nel caso dell’ultimo brevetto di Xiaomi ci auguriamo che questo accada: il notch al contrario proprio non piacerebbe a nessuno. Oppure si?
Xiaomi: il notch diventa “indipendente”
La gara fra i produttori ha un unico obiettivo: realizzare il display che occupi la maggiore porzione possibile di superficie anteriore. Le soluzioni adottate ad oggi sono le più disparate: moltissimi device hanno un notch, ma ci sono anche gli slider meccanici (come quello di Xiaomi Mi MIX 3) ed meccanismi pop up motorizzati (come su OPPO Reno). Infine, recentemente sono arrivati i primi schermi con un vero e proprio foro, come la serie Galaxy S10.
Nessuno fin ora ha pensato all’idea presente nel brevetto di Xiaomi. Un notch che non intacca la superficie a disposizione dello schermo, semplicemente si posiziona sopra il pannello, nella parte più alta del device. Un’isola – parte integrante dello smartphone, ma indipendente dallo schermo – che andrebbe a ospitare le fotocamere anteriori. Una soluzione che un po’ ricorda le “antenne” dei vecchi telefoni cellulari, ma che difficilmente incontrerebbe i gusti degli utenti qualora fosse adottata su uno smartphone.
A giustificare il particolare brevetto potrebbe essere la volontà di superare il concetto di notch anche sugli smartphone più economici, senza però ricorrere a slider o meccanismi pop up, troppo costosi per un budget phone. Dunque, qualora il colosso cinese dovesse convertire in prototipo il brevetto ci sarebbe da aspettarsi di ritrovarlo su uno smartphone entry level, che avrebbe un particolare – particolarissimo – form factor (un fischietto, un apribottiglie, un biberon…date sfogo alla fantasia!).