Forse è meglio fare chiarezza, perché tra velocità, clickbaiting e altre dinamiche distorsive si rischia di vedere novità su WhatsApp laddove di novità non ce ne sono. Il tema del giorno è il supporto dell’app su vecchi terminali e vecchi sistemi operativi, cosa che ha occupato decine di testate italiane online mentre altrove (è sufficiente una breve ricerca su Google News USA per verificarlo) il tema è del tutto assente. Dinamica non certo nuova e chi cerca notizie online ogni giorno ha già capito da tempo i motivi di queste improvvise bolle di attenzione attorno a WhatsApp.
Alla luce di tutto ciò val però la pena fare il punto sul tema partendo dalle notizie ufficiali disponibili. Facendo così il punto sui sistemi operativi per cui il gruppo ha in previsione una dismissione del supporto ufficiale.
Sistemi operativi non supportati da WhatsApp
La filosofia di WhatsApp è quella di rendere la propria app disponibile a quante più persone possibili, affinché tutti possano essere parte di questa grande community. Tuttavia questo orizzonte termina laddove emerge un ragionamento pragmatico sulla possibilità di supportare anche device ormai vetusti, il cui stesso sistema operativo non è più supportato e dove l’app vivrebbe soltanto di compromessi rispetto agli avanzamenti che nel frattempo il resto della community sperimenta.
Per questo motivo a cadenze ricorrenti il gruppo annuncia quali sistemi operativi non saranno più supportati nei mesi successivi, affinché l’utenza possa avere ben chiaro quali siano i device sui quali è possibile fruire dell’app. Una cosa va sottolineata immediatamente: il supporto è ben più lungo della longevità media dei device, il che implica problemi di supporto per un numero di utenti mediamente piccolo e con un impatto di bassa rilevanza sul totale della community.
I sistemi operativi che non trovano più supporto sono tutti elencati in un unico post pubblicato originariamente da WhatsApp il 26 febbraio 2016 ed in seguito aggiornato per l’ultima volta lo scorso 13 giugno 2018. Questi gli SO abbandonati anno per anno:
2016
Questi i sistemi operativi non più supportati già a partire dal 2016:
- BlackBerry OS e BlackBerry 10
- Nokia S40
- Nokia Symbian S60
- Android 2.1 e Android 2.2
- Windows Phone 7
- iPhone 3GS/iOS 6
2017
Questi i sistemi operativi non più supportati già a partire dal 2017:
- Nokia Symbian S60, dopo il 30 giugno 2017
- BlackBerry OS e BlackBerry 10, dopo il 31 dicembre 2017
- Windows Phone 8.0 e versioni precedenti, dopo il 31 dicembre 2017
2018
L’unico sistema operativo al quale verrà rimosso il supporto dopo il 31 dicembre 2018 sarà Nokia S40. Il sistema operativo è in uso sui dispositivi elencati all’interno dell’apposita pagina di dettaglio messa a disposizione dai tecnici WhatsApp e secondo i dati StatCounter non impatta per più dello 0.17% della popolazione mobile a livello globale.
2020
Mentre non sono al momento previsti abbandoni nel 2019, fin da ora è preventivata la fine del supporto a partire dal 1 febbraio 2020 dei seguenti sistemi operativi:
- Android 2.3.7 (Gingerbread) e versioni precedenti
- iOS 7 e versioni precedenti
Secondo gli ultimi dati disponibili, a fine 2018 gli Android “Gingerbread” in circolazione non superano lo 0,2% (dati ufficiali Android Developer), il che lascia supporre come alla scadenza di inizio 2020 la diffusione sarà ulteriormente abbattuta verso una quota del tutto trascurabile. La situazione non è dissimile per il mondo iOS visto che le versioni precedenti ad iOS 11 occupano ad oggi il 7% degli utenti (dati ufficiali Apple Developer) e la frazione della versione 7 non può che essere pertanto oltremodo marginale.
“Dal momento che non svilupperemo più attivamente su queste piattaforme“, spiega WhatsApp, “alcune funzionalità potrebbero smettere di funzionare in qualsiasi momento“. Non sarà quindi in ogni caso questione di un blackout immediato, insomma, ma di una progressiva dismissione che porterà a malfunzionamenti sull’app ed all’impossibilità di fruire dei canali di comunicazione dell’instant messenger più utilizzato al mondo.
Ogni eventuale ulteriore novità sarà presumibilmente pubblicata da WhatsApp su una delle pagine di FAQ già utilizzate fin qui per aggiornare gli utenti sui sistemi operativi dismessi. Ma una cosa è certa: se non si trascina un device ben oltre il proprio ciclo di vita tradizionale, con il supporto di WhatsApp con ogni probabilità non ci sarà alcun problema.