La legge sui mercati digitali approvata dall’UE pone le basi per un’evoluzione che, al momento, sembra ancora futuristica: l’interoperabilità delle app di messaggistica più popolari come WhatsApp, Telegram e iMessage.
In soldoni, di cosa stiamo parlando? Molto banalmente, se questa prospettiva dovesse concretizzarsi, gli utenti di WhatsApp potranno chattare con gli iscritti di Telegram, di iMessage o di altre applicazioni minori (e viceversa).
Interoperabilità in arrivo per WhatsApp e tutte le altre Big della messaggistica?
Nella fattispecie, con il termine “interoperabilità” si fa riferimento proprio all’interazione tra sistemi comunicativi differenti (e concorrenti). Questo è il punto focale del Digital Markets Act in riferimento ad applicazioni come WhatsApp. Per cui, anche considerando le numerose richieste giunte dagli sviluppatori, i servizi di messaggistica più consolidati dovrebbero diventare “interoperabili” con applicazioni di chat meno conosciute, oltre che fra di loro.
Uno scenario che, da un certo punto di vista, andrebbe a radicarsi in maniera molto simile a quanto già avviene con i servizi di posta elettronica: indipendentemente dal client utilizzato, è possibile inviare email a qualunque utente e senza vincoli di “appartenenza”. Questo è ciò che il legislatore si augura possa essere messo in atto al più presto da WhatsApp, Telegram, Facebook Messenger, Signal, iMessage e tutte le altre realtà che negli anni abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare (oltre che a criticare per eventuali mancanze o disservizi).
Un mercato meno “standardizzato” darebbe modo alle giovani startup di realizzare progetti le cui potenzialità di crescita non verrebbero minate dalle fortissime “barriere all’entrata” che, allo stato attuale, sono decisamente percepibili. Nel caso in cui le aziende dovessero accogliere la richiesta, bisognerebbe comunque dar loro tempi e mezzi affinché tale adeguamento venga realizzato al meglio. Quindi, mettetevi comodi: che gli utenti di WhatsApp chattino con quelli di Telegram non è impossibile ma, ad ogni modo, non è neppure imminente.