Su WhatsApp sta girando un messaggio molto pericoloso che stuzzica la curiosità di molti. È fondamentale non lasciarsi convincere da questa tecnica truffaldina che ricorda il canto delle sirene per Ulisse raccontato nell’Odissea. In questo caso però il pericolo è fornire i propri dati personali a un perfetto sconosciuto che potrebbe utilizzarli per scopi illeciti, per venderli sul Dark Web e, peggio ancora, per ricattarti.
WhatsApp e il messaggio: “Scusa ma chi sei?”
Sono diversi gli utenti che in questi giorni hanno ricevuto uno strano messaggio su WhatsApp da un contatto sconosciuto: “Scusa, ma chi sei?“. Alquanto curiosa, la domanda fa presagire che dall’altra parte ci sia qualcuno che ha il vostro numero, trovato magari tra i contatti registrati nella sua rubrica.
Il problema però è che nemmeno voi avete registrato il suo numero, ma la coincidenza sembra troppo perfetta per essere strana. In realtà, si tratta dell’ennesima truffa che sta spingendo molti in questa trappola realizzata dai cybercriminali. A farla da padrone in questa vicenda è la curiosità di venire a sapere chi c’è dietro quel contatto sconosciuto che ha il nostro numero di cellulare e ci sta scrivendo su WhatsApp.
Ovviamente la corrispondenza tramite chat prosegue su WhatsApp. Infatti, il cybercriminale motiva la sua richiesta di contatto scrivendo: “Ti ho trovato nella mia rubrica, ma non ricordo chi tu sia“. Dall’altra parte chi lo riceve non sa chi effettivamente c’è dietro e crede sia un vecchio amico o una vecchia amica. Magari un parente lontano, chi mai può saperlo.
Ed è così che inizia la conversazione, attraverso una serie di messaggi molto garbati e anche simpatici dove a tenere le fila c’è un criminale che riesce, con estrema maestria, a non rivelarsi mai per tenere alto l’interesse. L’obiettivo è quello di riuscire a farsi scrivere dalla povera vittima il nome e il cognome, oltre a più dati sensibili possibili.
Tra l’altro, il numero che compare al destinatario dei misteriosi messaggi appare come un classico telefono cellulare. Questo perché, pur essendo vietato dalle politiche di WhatsApp, i cybercriminali utilizzano un sistema VoIP.
Un banale messaggio si trasforma in un incubo
Presto però la vittima deve fare i conti con la dura realtà. Infatti, la simpatica conversazione che aveva generato tanta curiosità si trasforma velocemente in un incubo. Questo non appena i criminali avranno abbastanza informazioni per accedere ai profili social della preda oltre alla sua foto profilo di WhatsApp.
Una volta trovate le foto, questi le modificheranno così da poter ricattare l’utente che si troverà in balia di una vera e propria estorsione a opera di ignoti e tramite WhatsApp. Il consiglio è quello rendere accessibile la propria foto profilo solo ai contatti presenti in rubrica. Lo si può fare seguendo questo percorso:
- Impostazioni > Account > Privacy > Immagine profilo > I miei contatti
Altro aspetto fondamentale, mai cedere alla curiosità e fornire i propri dati personali, tra cui nome e cognome, a perfetti sconosciuti tramite chat WhatsApp, email o SMS.
Chi è informato in termini di sicurezza online avrà riconosciuto che si tratta dell’evoluzione di una truffa già nota su WhatsApp.