Anche durante le festività di Pasqua, il lavoro degli sviluppatori di WhatsApp continua senza sosta. Di recente vi abbiamo parlato di un mega aggiornamento in arrivo sulla versione ufficiale del servizio. Non mancano tuttavia interessanti sorprese anche sul client beta.
Nello specifico, gli utenti di WhatsApp Beta per iOS stanno iniziando a ricevere una nuova funzionalità che migliora la gestione della privacy e dà modo di scegliere quali contatti possano accedere a determinate informazioni.
WhatsApp Beta per iOS: decidi tu a chi mostrare l’ultimo accesso (e non solo)
Il team di WABetaInfo, sempre attento ad ogni minima novità in arrivo sulla celebre applicazione di messaggistica istantanea, si è concentrato nello specifico su WhatsApp Beta per iOS in versione 22.9.0.70 e ha individuato quanto andiamo ora a mostrarvi di seguito:
Come si può facilmente notare negli screenshot, per gli utenti di iOS è cominciato il rilascio di un piccolo aggiornamento che integra determinate voci all’interno delle impostazioni per la privacy. In maniera pressoché immediata è possibile decidere chi avrà la possibilità di visualizzare l’ultimo accesso a WhatsApp e chi, invece, non sarà in grado di prenderne visione.
Non si tratta dell’unico aspetto su cui sarà possibile agire. In aggiunta a quanto appena descritto, gli utenti di iOS potranno scegliere a chi mostrare l’immagine del profilo e le informazioni relative al profilo stesso di WhatsApp. Come nel precedente caso, a disposizione ci saranno quattro alternative:
- “Chiunque”, vale a dire anche gli utenti non ancora inclusi nella propria rubrica;
- “I miei contatti”, ossia tutti coloro presenti nella lista;
- “I miei contatti eccetto…”, che permette di escludere specifiche persone tra quelle presenti nell’elenco;
- “Nessuno”, limitando per tutti la possibilità di vedere quando sia stato effettuato l’ultimo accesso al servizio.
Molto presto anche gli utilizzatori di WhatsApp Beta per Android dovrebbero essere in grado di testare queste nuove impostazioni della privacy, il attesa che il tutto venga poi reso fruibile sul client standard dell’applicazione.