Will Cathcart, il capo di WhatsApp, ha dichiarato che la piattaforma non rispetterà la proposta di legge sulla sicurezza online del Regno Unito, mettendo così in pericolo il futuro funzionamento dell’app nel Paese.
Il governo britannico richiederebbe alle piattaforme social e di messaggistica di applicare nuovi processi di moderazione su tutto il contenuto scambiato fra gli utenti, al fine di proteggerli e prevenire comportamenti dannosi. Tuttavia, con la crittografia end-to-end in vigore, sarebbe impossibile far proprio questo requisito in quanto il contenuto degli utenti non sarebbe accessibile al team di moderazione.
La rimozione della crittografia predefinita potrebbe essere l’unica soluzione, ma Cathcart ha affermato che questa non è una strada percorribile per WhatsApp.
WhatsApp fuori dal Regno Unito: rischio concreto
Tramite il sito The Guardian, Cathcart ha precisato quanto segue:
“La realtà è che i nostri utenti in tutto il mondo vogliono sicurezza. Il 99% degli iscritti si trova al di fuori del Regno Unito. Non vogliono che riduciamo la sicurezza del servizio e, di logica, sarebbe una scelta immotivata per noi”.
Il capo di WhatsApp ritiene che ciò non sia possibile “a causa” della crittografia completa. Questa situazione potrebbe estendersi anche alle altre app di messaggistica di Meta, che sta implementando la crittografia end-to-end per Messenger ed Instagram Direct. Nel frattempo, il governo britannico continua ad opporsi all’implementazione di questo sistema di protezione, poiché potrebbe impedire alle forze dell’ordine di investigare e prevenire crimini come la pedofilia.
Tuttavia, Cathcart sostiene che la privacy degli utenti di WhatsApp sia diventata ormai imprescindibile, quindi non è disposto a modificare i piani di espansione della crittografia. Questo potrebbe condurre Meta a scontrarsi con le autorità britanniche, essendo poi costretta ad individuare nuove soluzioni per quella specifica fascia d’utenza oppure ritirarsi del tutto dal Paese. Si prevede che la proposta di legge sulla sicurezza online tornerà in Parlamento a metà anno: nel frattempo, WhatsApp mantiene la sua posizione.