Continuano le truffe in puro stile phishing veicolate tramite WhatsApp. L’app di messaggistica istantanea più utilizzata al mondo è un ottimo distributore per i cybercriminali, soprattutto quando la truffa può beneficiare dell’effetto “Catena di Sant’Antonio”.
Infatti, direttamente dalla Germania, in questi giorni anche in Italia si sta diffondendo un raggiro che sfrutta come esca il famoso brand della bibita gassata Coca-Cola. L’appiglio sarebbe il 130esimo anniversario dell’azienda.
In pratica, il messaggio diffuso su WhatsApp prometterebbe in regalo un mini frigo Coca-Cola. Tuttavia, dietro questo fantomatico premio si nascondono attori malevoli pronti a tutto per truffare più utenti possibili rubando dati sensibili e, in alcuni casi, anche quelli della carta di credito.
Scopriamo insieme quindi come riconoscere questa pericolosa truffa e quali armi mettere in campo per difendersi. Infatti, oggi si fa sempre più indispensabile trovare strumenti che possano evitarci di cadere in trappole che portano a conseguenze spiacevoli.
WhatsApp e la truffa Coca-Cola
Quest’anno il marchio Coca-Cola compie 130 anni. Per l’occasione alcuni cybercriminali hanno pensato bene di inventarsi un finto concorso a premi da diffondere tramite WhatsApp. Il messaggio, molto ben congegnato, spinge l’utente a cliccare su un link.
Come per qualsiasi attacco phishing, la pagina a cui viene rimandato il povero malcapitato sembra proprio essere stata realizzata da Coca-Cola. In realtà si tratta di un clone che, attraverso un sistema realizzato ad hoc, porta la vittima a credere di aver vinto un mini frigo a marchio Coca-Cola.
L’obiettivo del messaggio di WhatsApp è proprio quello di spingere la vittima in questo tranello. Pensando di essere stata fortunata, inserisce i suoi dati personali e parteciperà alla spedizione pagando un importo molto basso.
Come per gli attacchi di phishing a tema pacco in giacenza, solitamente non supera i 2 euro. Questo permette agli attori di rubare non solo i dati personali dell’utente, ma anche quelli della carta di credito così da poter sferrare un’ulteriore truffa a suo danno, rubando più soldi possibili prima che se ne accorga.
Come difendersi dalla truffa della finta Coca-Cola
È chiaro che la prima arma di difesa sono la nostra attenzione e la nostra perspicacia. Quando riceviamo messaggi simili su WhatsApp dovremmo già iniziare a dubitare sulla bontà del contenuto. Come dicevamo, questa applicazione viene sfruttata proprio per la facilità con cui gli utenti si inoltrano messaggi di questo tipo.
Oggi però prestare attenzione non basta, occorre premunirsi di un sistema di sicurezza fidato da installare su tutti i dispositivi. Quello che vi consigliamo è Bitdefender che, oltre a un potente antivirus, include anche una specifica difesa contro attacchi phishing e smishing, come il caso che abbiamo appena esaminato.
Meglio investire qualche soldo l’anno per difendere la propria privacy e i propri risparmi piuttosto che perdere il doppio o il triplo dei soldi a causa di queste truffe o avere i propri dati personali compromessi e in vendita sul Dark Web.