Il sistema operativo per smartwatch di casa Google, Wear OS, non gode di una grande popolarità fra gli utenti. Nonostante sia un software che richiama molto la controparte smartphone, e sebbene venga installato su smartwatch appartenenti a brand come Fossil, Michael Kors, Diesel, presenta delle lacune e dei problemi che per gli utenti risultano essere insormontabili.
BigG ha pensato quindi di acquisire Fitbit, nota società che produce sportwatch di alto livello, per tentare di recuperare terreno nell’ambito dei wearable – operazione ancora sotto osservazione da parte delle autorità per questioni però lontane dal tema meramente tecnico. Il portale di tecnologia Droid Life ha effettuato un sondaggio sulla user experience che Google offre con il sistema operativo Wear OS, per capire in quali ambiti provare a recuperare terreno. Dai risultati è emerso che gli utenti vorrebbero una maggiore gestione delle funzionalità della salute e del fitness, al momento troppo superficiali e approssimative.
L’utenza sembra insomma chiedere di chiudere il gap rispetto alla controparte Apple. Domanda lecita, per la quale Google dovrà investire importanti risorse.
Google e Wear OS: quale futuro?
Google ha chiesto ai possessori di device con il sistema Wear OS, di segnalare tutte le anomalie sui rilevamenti automatici degli allenamenti, sul monitoraggio del ciclo e del sonno, ma anche avvisi irregolari sul battito cardiaco. Il colosso di Mountain View ha anche chiesto agli utenti se fossero interessati ad abbinare attrezzi smart da palestra agli orologi smart, dispositivi medici o perfino dispositivi che monitorano l’ossigenazione del sangue e la qualità dell’aria.
Non ci è dato sapere quando Google implementerà le prime nuove funzionalità e altre innovazioni oggi non prevedibili. Tuttavia queste prime informazioni mostrano quale possa essere la strada maestra che il colosso americano intende intraprendere per il futuro dei suoi device smart. Per competere in modo più aggressivo con Apple, Samsung, Suunto, Garmin e altri in questo ramo, l’acquisizione di Fitbit potrebbe divenire l’asso nella manica per cambiare le sorti della divisione wearable dell’azienda.
Prima servirà il semaforo verde delle autorità. Poi toccherà agli sviluppatori.