Partnership annunciata tra VinSmart (Research and Manufacturer, membro di Joint Stock Company) e Fujitsu (Connected Technologies, membro di Fujitsu Group Japan). L’obiettivo è quello di cooperare allo sviluppo di uno smartphone in grado di sfruttare le potenzialità delle reti 5G basandosi sulla piattaforma mobile Qualcomm Snapdragon.
VinSmart: uno smartphone 5G per l’Europa
Il dispositivo che nascerà dalla stretta di mano verrà interamente prodotto in Vietnam (dove ha sede VinSmart), più precisamente nell’area di Hòa Lạc, che sempre più sta divenendo un polo tecnologico. Il successivo debutto sul mercato con brand Vsmart è previsto entro l’aprile 2020 all’interno dei territori di Europa, Russia, Vietnam e nel continente americano. Queste le parole di Yulia Klebanova, Vice President of Business Development di Qualcomm Europe.
VinSmart arriva sul mercato russo in un momento di iniziale approccio al 5G. Grazie all’accesso alla gamma di prodotti in continua espansione di Qualcomm Technologies, VinSmart potrà presentare e commercializzare sul mercato device altamente performanti e solidi, in grado di supportare lo spettro di onde millimetriche assegnato dal regolatore russo per il 5G.
Al momento non è noto quale sarà il nome del telefono, ma alcune altre specifiche tecniche sono già trapelate: la scocca disporrà della certificazione IP68 così da renderlo resistente all’acqua e alla polvere, potrà poi passare dai network 5G a quelli 4G a seconda della copertura.
VinSmart, così come il suo brand Vsmart, è un nome nuovo nel panorama mobile. Il suo arrivo nel mercato risale alla fine dello scorso anno, con il lancio dei primi dispositivi portati poi a inizio 2019 anche in Spagna e in Birmania. L’intenzione è quella di lanciare 10 nuovi modelli entro dicembre, dando vita a un business che non si limiterà ai telefoni, ma arriverà a proporre anche altre tipologie di prodotti intelligenti, presumiamo smart speaker o smart display.
Il Vietnam sembra destinato a diventare uno dei paesi più importanti per il futuro dell’ambito hi-tech: al paese già guardano con interesse altri big, spinti anche dalle difficoltà legate alla produzione in Cina per via soprattutto dei dazi introdotti dagli Stati Uniti sulle importazioni.