In merito alla presunta violazione del database clienti Ho, il gruppo al momento si limita a rigettare ogni ipotesi emersa nelle ultime ore. Lo statement del gruppo è chiaro: “nessuna evidenza di accessi massivi ai propri sistemi informatici“.
La notizia è emersa a seguito della pubblicazione di un messaggio di vendita secondo cui sarebbe stato possibile accedere ad un ampio database (2,5 milioni di entità) contenente ogni dettaglio relativo alle SIM attivate dall’operatore ho.mobile con ogni informazione relativa agli intestatari. L’allarme suona chiaramente gravoso, pur se non supportato da dimostrazioni tangibili al di fuori di vaghi estratti che non dimostravano la veridicità dell’attacco e della consistenza del database trafugato.
Nessuna evidenza sulla violazione di Ho
Ho, quindi, smentisce. Ma si tratta di una smentita che prelude ad ulteriori approfondimenti:
Con riferimento ad alcuni indiscrezioni pubblicate da organi di stampa, ho.mobile non ha evidenze di accessi massivi ai propri sistemi informatici che abbiano messo a repentaglio i dati della customer base. Abbiamo avviato in collaborazione con le autorità investigative le indagini per ulteriori approfondimenti.
Ad ora, insomma, non risulta esserci stata alcuna violazione. Si tratta di un dettaglio importante perché, in assenza di evidenze, il gruppo non è tenuto ad alcuna informativa al Garante per la Protezione dei Dati Personali. Le investigazioni dovranno verificare la bontà dell’annuncio di vendita e la consistenza di questo ipotetico database, così da approfondire la questione e valutare se ci siano le condizioni per avviare una segnalazione al Garante e l’informazione degli utenti interessati.
Ad oggi, però, tutto ciò non sussiste: secondo l’azienda non emergono ad oggi evidenze di una violazione di Ho.