Vodafone Italia ha annunciato i risultati finanziari alla chiusura dell’anno fiscale al 31 Marzo 2007.
I clienti hanno raggiunto quota 27.366.000, in crescita del 13,8 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso; gli abbonamenti sono aumentati del 16,9 per cento, sempre rispetto al 31 marzo 2006.
I ricavi da traffico voce si sono attestati a 6.387 milioni di Euro, con un volume aumentato del 9,5 per cento.
L’EBITDA è di 4.123 milioni di euro, con un calo del 4.9% a della riduzione delle tariffe di interconnessione, la separazione contabile delle attivita’ del Data Center Sud Europa e l’abolizione dei contributi per la ricarica delle carte prepagate.
Secondo l’operatore pur avendo inciso solamente nell’ultimo mese dell’anno fiscale, il decreto Bersani ha significativamente ridotto il valore dell’azienda: a seguito della revisione del piano economico-finanziario di lungo periodo di Vodafone Italia, il Gruppo Vodafone ha dovuto svalutare la sua partecipazione nell’azienda italiana per un importo di circa 5,1 miliardi di Euro.
"L’azienda ha reagito con forza alla maggiore competizione sul mercato e alla crescente pressione regolatoria – ha commentato l’Amministratore Delegato di Vodafone Italia, Pietro Guindani – I buoni risultati di quest’anno, ma soprattutto le nostre prospettive, hanno risentito dell’applicazione del decreto Bersani. La misura ha ridotto il valore della nostra azienda di 5,1 miliardi di euro a motivo dell’effetto negativo atteso in futuro sui nostri risultati, nonostante il parziale recupero di ricavi tramite i maggiori volumi di traffico conseguenti alla abolizione dei costi di ricarica. Proseguiamo – spiega Guindani – nelle nostre strategie di crescita: abbiamo aperto il mercato ai virtuali ed abbiamo siglato accordi con i colossi di Internet per portarli sul mobile. Ora puntiamo ad entrare decisamente nel mercato dei servizi integrati fisso-mobile: il Ministero delle Comunicazioni ha riconosciuto la legittimita’ dei servizi di telefonia fissa via radio, attendiamo solo il via libera definitivo dall’Autorita’ per le Comunicazioni".