Se hai cercato gli artisti e le canzoni più ascoltati su Spotify del 2024 e nel frattempo hai trovato nei risultati di ricerca dei video a luci rosse sappi che non sei stato l’unico utente. Infatti, la nota app per lo streaming musicale è al centro di una nuova controversia riguardante contenuti espliciti sulla sua piattaforma.
Secondo quanto riportato su Reddit da un utente, con tanto di screeshot e conferma di altri utenti, alcuni utenti hanno segnalato la presenza di video a luci rosse e graficamente espliciti all’interno dell’app, tra i risultati di ricerca. Questa notizia sta sollevando preoccupazione sulla moderazione dei contenuti e sulla protezione dei minori che accedono regolarmente al suo catalogo.
Cosa è successo effettivamente? In buona sostanza, alcuni artisti avrebbero caricato video musicali “a luci rosse” perché contenenti scene pornografiche esplicite, aggirando così i filtri di Spotify. Questi video sarebbero quindi stati resi disponibili anche agli utenti minorenni, nonostante le impostazioni di controllo parentale attive.
Spotify risponde al caso dei video a luci rosse
Spotify non ha tardato a rispondere in modo ufficiale sul caso dei video a luci rosse. Infatti, un portavoce ha dichiarato: “Prendiamo molto seriamente la sicurezza dei nostri utenti. Abbiamo politiche rigorose sui contenuti e stiamo indagando su come questo materiale sia stato caricato sulla piattaforma”. L’azienda ha linee guida chiare sui contenuti che vietano esplicitamente:
- contenuti offensivi verso individui o gruppi;
- minacce di violenza;
- sfruttamento di minori;
- contenuti ingannevoli o dannosi.
Inoltre, secondo le linee guida di Spotify, i contenuti espliciti devono essere chiaramente contrassegnati per proteggere gli utenti più giovani.
Implicazioni, critiche e consigli per gli utenti
Questo incidente solleva interrogativi sull’efficacia dei sistemi di moderazione utilizzati dall’azienda e sulla sua capacità di proteggere gli utenti più vulnerabili da materiale inappropriato. Il fatto che video a luci rosse fossero tra i risultati delle ricerche in Spotify ha sollevato diverse critiche proprio su questo.
Gli esperti consigliano alla piattaforma di rafforzare i suoi processi di revisione dei contenuti. L’obiettivo è quello di evitare che avvengano altri casi simili in futuro, garantendo a qualsiasi utente di ottenere risultati in linea e coerenti con le sue aspettative e opzioni.
Gli utenti possono attivare il filtro per contenuti espliciti dell’app così da limitare l’esposizione a materiale inappropriato. Nondimeno, questo caso dimostra che tali misure offerte agli utenti potrebbero non essere sempre efficaci o non esserlo come si crede in realtà.
La vicenda dei video a luci rosse su Spotify evidenzia la costante sfida che le piattaforme di streaming affrontano per bilanciare libertà di espressione artistica con la necessità di proteggere gli utenti da contenuti potenzialmente dannosi o inappropriati.