Facciamo un passo indietro. O meglio, partiamo dai fondamentali.
Blackberry non è un produttore di telefonia mobile, ma la linea di
smartphone pensati per l’utenza business, realizzati dalla canadese
Research In Motion. Quello che contraddistingue i devices della linea
Blackberry è sicuramente la gestione della posta elettronica,
ottimizzata e resa compatta per un rapido invio e ricezione. Tale
sviluppo, negli anni, ha consentito al produttore di realizzare
terminali che negli ultimi tempi hanno iniziato a disporre anche di
altre tecnologie avanzate, dall'UMTS all'HSDPA, fino ad arrivare al
sistema completamente touchscreen, con l'imminente (in Italia)
commercializzazione di Storm . Dietro le scocche dei vari Blackberry,
dietro i display e le tastiere, le fotocamere da 2.0 megapixel e le
trackball, però, una domanda rimane: come funziona il sistema di posta
elettronica? Anzitutto, va ricordato un concetto primario.
Esistono due
sistemi, all'interno dell'architettura pensata da RIM per il sistema
Blackberry di gestione delle e-mail. Il primo è BIS, il Blackberry
Internet Service, pensato per gli utenti privati, che consente un
recupero della posta elettronica a intervalli massimi di venti minuti,
a meno che non si abbia a disposizione un account (per esempio) di
Yahoo (per il quale si hanno invii e ricezioni in tempo reale). Il
secondo sistema è invece pensato per le aziende. Si tratta del BES, il
Blackberry Enterprise Server.
L'architettura del sistema BES
A disposizione delle imprese, di ogni
dimensione, con il fine di mantenere collegati i vari dipendenti, i
dirigenti, che hanno la possibilità di scambiarsi e-mail in via sicura
e con recupero immediato delle comunicazioni. Proprio quest'ultimo
sistema ci è stato raccontato nei particolari da David Heit, il
responsabile della sezione Software Product Managment di RIM. Che ha voluto soprattutto puntare sulla rosa di possibilità a disposizione dell'azienda stessa, nel controllo e nelle integrazioni di tale sistema con gli altri strumenti di lavoro. Ad accendere l'attenzione dei presenti all'incontro organizzato ieri a Londra, è stata soprattutto la facilità di gestione del sistema da parte dell'amministratore, che ha la facoltà di creare gruppi di lavoro, ma soprattutto di attivare e disattivare funzioni direttamente sui terminali collegati alla rete.
Si tratta di un'operazione semplicissima, che avviene in remoto, così come tutti gli altri input provenienti dall'azienda. Questa, a differenza di quanto si possa pensare, riesce nell'obiettivo principe di ridurre i costi, piuttosto che distribuire cellulari con normali sim aziendali senza controllo diretto. Naturalmente, però, le potenzialità del sistema BES non passano dalla censura del dipendente, ma piuttosto dalla possibilità di restare sempre in contatto, con soluzioni già disponibili e altre che saranno integrate con la commercializzazione della piattaforma 4.1.6. La promessa sottintesa è quella di fornire alle imprese un sistema soprattutto sicuro, ricordando che non si tratta di una sostituzione di pc o portatili (un "laptop replacement", come detto dallo stesso Heit), ma soprattutto di una integrazione con gli altri strumenti canonici di lavoro.
Canonici e ormai consolidati, se non vetusti. Mentre RIM si inizia a concentrare sull'utenza privata, con l'introduzione sul mercato di modelli sempre più capaci di strizzare l'occhio anche ai consumer, continua di pari passo l'impegno nel settore business. In cui il produttore, almeno per quanto riguarda la gestione e-mail, deve ancora trovare un avversario con il quale battersi per la leadership.