Le vendite globali all’utilizzatore finale di smartphones hanno raggiunto 149 milioni di unità nel corso dell'ultimo quarto del 2011, facendo registrare un incremento del 47.3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2010. Le vendite totali di smartphones nel corso del 2011 hanno raggiunto i 472 milioni di unità che rappresentano il 31 per cento di tutti i cellulari venduti, un incremento del 58 per cento rispetto al 2010. A rivelare questi dati è la società di ricerche Gartner.
Gartner – Febbraio 2012
Le vendite di smartphones sono cresciute principalmente grazie all'iPhone di Apple che ha raggiunto i 35,5 milioni di pezzi, un incremento del 121 per cento rispetto all'anno precedente. La società di Cupertino è divenuta il terzo maggior produttore di cellulari al mondo, superando LG. Apple è anche il maggior produttore di smartphones al mondo con una quota di mercato del 23.8 per cento nel quarto e del 19 per cento considerando l'intero 2011.
Samsung fortifica la sua posizione mentre LG, Sony Ericsson, Motorola e Research In Motion (RIM) hanno nuovamente registrato risultati deludenti. ZTE e Huawei hanno continuato a conquistare quote di mercato nel corso del trimestre.
Le vendite totali di cellulari agli utenti finali nel quarto trimestre del 2011 sono state pari a 476,5 milioni di unità, un aumento del 5,4 per cento rispetto allo stesso periodo del 2010. Complessivamente nel 2011 gli utenti finali hanno acquistato 1,8 miliardi di cellulari, un aumento dell'11,1 per cento rispetto al 2010.
Nel quarto trimestre del 2011, Nokia ha venduto 111,7 milioni di cellulari, in calo dell'8,7 per cento rispetto all'anno precedente. Segue Samsung con 92.6 milioni di unità.
Gartner – Febbraio 2012
Per quanto riguarda i sistemi operativi, Android domina il mercato con il 50,9 per cento seguita da Apple che ha una quota del 23,8 per cento. Symbian crolla dal 32,8 per cento dell'utimo quarto del 2010 all'11,7 per cento del relativo periodo del 2011.
Come previsto, le vendite dei primi smartphone di Nokia basati su Windows Phone non sono state sufficienti per evitare una diminuzione della quota di mercato di Microsoft.