Continua anche a livello comunicativo la guerra in Iraq. Dopo la richiesta delle autorità militari americani di consegnare tutti i cellulari satellitari di Thuraya in possesso ai giornalisti nelle zone di guerra, è intervenuto il CEO di Thuraya, Mohammed Omran, che ha dichiarato che i propri telefoni sono del tutto sicuri e nonostante la possibilità di ricevere informazioni via GPS, questa procedura è del tutto codificata ed a prova di intercettazione, inoltre secondo Omran anche i normali telefonini sono a rischio intercettazione, ma non per questo se ne vieta l’utilizzo ai giornalisti nei paesi confinanti l’Iraq.
La scelta di vietare l’uso dei telefoni satellitari di Thuraya in Iraq sarebbe da imputare alle diffidenze dei comandi USA per questa azienda che ha sede negli Emirati Arabi Uniti e nel tentativo di portare acqua al proprio mulino facendo utilizzare il sistema Iridium, foraggiato proprio dal Dipartimento della Difesa. Nel frattempo anche la autorità militari irachene hanno reiterato il divieto di utilizzo di cellulari satellitari in tutte le zone dell’Iraq ancora sotto la propria giurisdizione. Il divieto era stato già emesso alcune settimane fa, ma secondo i comandi militari iracheni alcune persone continuano ad utilizzare i satellitari.
Questo potrebbe portare all’intercettazione delle comunicazioni e delle posizioni con conseguente pericolo per le operazioni militari. Secondo i vertici dell’Iraq, inoltre, pare che molti agenti americani e britannici utilizzino i telefoni satellitari per mandare informazioni ai comandi alleati e per guidare gli attacchi missilistici ed aerei. Lo stato iracheno ha dichiarato ancora una volta fuorilegge l’uso di questi apparecchi e ha emesso una ricompensa di circa 1500 Euro per chiunque denunci eventuali possessori di telefonini satellitari alle autorità competenti.