Lo si era intuito, ma adesso abbiamo la conferma: Galaxy S6, lo smartphone top di gamma smartphone che Samsung ha presentato al pubblico domenica 1 marzo durante il MWC di Barcellona, usa lo stesso sensore montato sul Galaxy Note 4, phablet già in commercio. Nel corso della presentazione, la dirigenza sudcoreana ha speso molto tempo a parlare dei miglioramenti del nuovo smartphone nel campo multimediale, ma nessuno ha però rivelato quale tipo di sensore fosse stato integrato. Un’indagine del sito Phone Arena su una delle unità presenti al MWC ha svelato l'arcano: un IMX 240 di Sony, quello del Galaxy Note 4 appunto.
Allora com'è possibile che sia migliore? Ad esempio perché Samsung ha detto di aver rivisto gli algoritmi che regolano la qualità finale degli scatti e dei video, aggiustando il bilanciamento del colore e il perfezionamento del rumore e della luminosità. Di fatto, dobbiamo però ancora valutare con mano le reali prestazioni della nuova fotocamera del Galaxy S6, che si preannuncia come uno dei punti di riferimento da battere nel 2015.
Ecco alcune delle caratteristiche tecniche del sensore della fotocamera del Galaxy S6: risoluzione di 16 megapixel, apertura f/1,9, stabilizzatore ottico 1/2,6. Ci sarà un doppio flash LED a due tonalità e la possibilità di registrare video alla risoluzione di 2160p a 30 FPS, salendo fino a 120 FPS a 720p per i video con effetti di slow-motion.
Fotocamera Galaxy S6
Nel corso della presentazione del Samsung Galaxy S6, la società ha più volte evidenziato come la sua fotocamera sia migliore di quella di iPhone 6 Plus, soprattutto in condizioni di scatto con scarsa luminosità, ossia quelle in cui è più difficile raccogliere la luce necessaria alla buona qualità dell'immagine finale.
Ancora una volta, quindi, Sony risulta come fornitore delle fotocamere dei rivali, sebbene i suoi stessi smartphone non riescano a rivaleggiare in questi campi a causa di un software malriuscito. L'azienda giapponese fornisce anche gli stessi iPhone di Apple, considerati i migliori da questo punto di vista per semplicità e velocità d'uso. Gran parte degli ultimi trimestri fiscali di Sony si sono retti grazie alla sua divisione di sensori per smartphone e, in particolare, agli iPhone; qualora Apple dovesse decidere di cambiare fornitore oppure produrli "in house", la società potrebbe dover correre rapidamente ai ripari.