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Quarantotto ore a spasso con il Galaxy S8, la nuova ammiraglia di Samsung. Abbiamo messo alla prova il modello da 6,2 pollici, la versione Plus quindi, che batteria a parte è praticamente indentica al modello da 5,8 pollici: con questo smartphone e questo smartphone soltanto abbiamo ascoltato musica, siamo andati a passeggio, abbiamo consultato le mappe e i social network e – naturalmente – abbiamo scattato le prime foto. Ecco, in breve e in attesa della recensione completa che arriverà la prossima settimana, come si è comportato questo nuovo smartphone.
Samsung Galaxy S8+
Samsung Galaxy S8+
Partiamo dalle prime impressioni che il nuovo formato da 18,5:9 offre quando si impugna il Galaxy S8: senz’altro è strano avere per le mani un terminale dalla forma così allungata, siamo abituati a padelloni 16:9 più squadrati mentre questo S8+, complice anche la diagonale superiore, sembra davvero diverso da quanto siamo soliti maneggiare. Tutto sommato non è male, anche se richiede due mani per essere usato (come qualsiasi altro phablet d'altronde, scorciatoie per l'uso a una mano a parte): il fatto che sia più stretto lo rende più semplice da infilare in tasca, e le cornici ridotte dello schermo fanno sì che non sia troppo lungo e trovi spazio abbastanza comodamente nella tasca dei jeans – qualche problema in più in quelle decisamente meno profonde delle giacche.
Una volta tirato fuori dalla tasca, però, bisogna sbloccarlo. Ci sono quattro diversi sistemi che è possibile scegliere per questo Galaxy S8+, Samsung ha previsto che si possano usare le iridi, le impronte digitali, il profilo del viso o una più banale password (PIN numerico): escludiamo le ultime due, che non offrono particolari garanzie sul piano della sicurezza, e concentriamoci sulle altre. Il lettore dell'iride è il sistema potenzialmente più sicuro, ma dobbiamo dire che non ci pare ancora del tutto maturo: all'aperto soffre quando c'è molta luce, e anche quando le condizioni ambientali paiono ideali ci sono delle volte in cui si rifiuta sistematicamente di identificare gli occhi già registrati sul terminale. Altre volte invece fila tutto liscio al primo colpo. Questione probabilmente di aggiustamenti software, che potranno arrivare con un firmware aggiornato nell'imminenza del lancio previsto per fine mese.
Samsung Galaxy S8+
Il lettore di impronte digitali merita una riflessione a parte. Il punto dove è stato collocato è decisamente poco felice: è accanto alla fotocamera sul posteriore, fotocamera che peraltro quest'anno è totalmente a filo, ed è facile confonderlo al tatto con quest'ultima. Non a caso ogni tanto il telefono suggerisce di dare una pulita all'obiettivo posteriore, perché è facile sbagliarsi e appoggiare il dito sulla fotocamera invece che sul sensore biometrico: perché Samsung abbia deciso di piazzare lì quel sensore rimarrà forse un mistero (pare sia stata una decisione di compromesso presa in un momento avanzato dello sviluppo del progetto, ma si tratta di indiscrezioni non confermate), e dobbiamo dire che questa scelta non pare premiante visto che poi il profilo del pulsante è talmente sottile che si rischia facilmente di non centrare correttamente il dito e dover ripetere l'operazione di riconoscimento.
Una volta sbloccato il terminale, abbiamo davanti lo schermo da 6,2 pollici di questo Galaxy S8+ realizzato con tecnologia SuperAMOLED. Davvero un bello schermo al solito per Samsung: colori saturi (troppo per i gusti di qualcuno, ma per fortuna non sono più i primi AMOLED che erano davvero troppo carichi), buon contrasto e buona leggibilità anche all'aperto. Per farlo rendere al meglio bisogna alzare un po' la luminosità, più che su altri schermi (IPS), e per fortuna questo non incide sui consumi: la dimensione dello schermo stesso e la sua risoluzione incidono senz'altro, ma meno di quanto si potrebbe immaginare. La curvatura dello schermo quest'anno, analoga a quella degli Edge, è ben studiata: non si rischia più di attivare per sbaglio qualcosa semplicemente impugnando il terminale, grazie al fatto che le cornici laterali sembrano inesistenti ma in realtà sono ben presenti e meglio gestite per evitare tap accidentali.
Samsung Galaxy S8+
Veniamo a due capitoli fondamentali: la fotocamera e la batteria. Su entrambi torneremo con maggiori dettagli quando avremo completato i nostri test, ma possiamo anticipare che pare che il connubio tra il nuovo processore Exynos da 10nm e la batteria da 3.500mAh si dimostra decisamente vincente: arrivare a sera con una singola carica è possibile, anche se di mezzo ci sono come nel nostro caso foto, navigazione GPS, social e qualche chiamata. La fotocamera si conferma di ottimo livello, come quella dell'S7 dello scorso anno: sarebbe strano il contrario visto che è la stessa, con l'unico cambiamento apportato alla lente della fotocamera per i selfie che diventa anche autofocus ma che non ci pare a una prima occhiata sia la migliore selfie-machine in circolazione.
Samsung Galaxy S8+
Le prime impressioni dopo un weekend in giro con l'S8+ sono buone: è sicuramente un ottimo terminale, una versione riveduta e corretta dell'S7 e che punta su alcuni fattori come il nuovo formato dello schermo per provare a fare la differenza rispetto alla concorrenza. Per ora la cosa che ci ha impressionato di più è senza dubbio però la fluidità con la quale tutto funziona, considerato che c'è ancora quasi un mese di tempo quasi per aggiornare il software prima della uscita sul mercato: l'interfaccia Samsung è decisamente più snella, anche se non priva di alcuni aspetti che complicano un po' la vita ad esempio per trovare una voce specifica tra i menu di configurazione. La cosa che ci ha convinto meno è Bixbi: il nuovo assistente personale pare poco efficiente, almeno per ora, ma sospendiamo il giudizio in attesa di vedere come sarà la versione finale a regime quando tutti i servizi saranno attivi. Certo, a vedere come funziona oggi verrebbe voglia di toglierlo di mezzo e sostituirlo con il forse meno intelligente ma più collaudato Google Now: peccato che al momento non pare sia possibile farne a meno completamente.
Samsung Galaxy S8+