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Sorgerà a Roma, nel quartiere EUR, il nuovo quartier generale di Telecom Italia: l’azienda di telecomunicazioni oggi si ribattezza ufficialmente TIM e con un nuovo logo e il cantiere già avviato pianifica il suo futuro fatto di una comunicazione sempre più integrata tra fisso e mobile (ovvero tra fibra, con una promessa di copertura della popolazione superiore al 75 per cento già annunciato, e smartphone) che sarà contraddistinta dai colori tradizionali blu e rosso ma con una veste grafica che abbandona il vecchio aspetto con le onde analogiche che viaggiavano sul doppino.
Il nuovo logo TIM
Per raccontarsi l'AD Marco Patuano sceglie di cominciare dal nuovo quartier generale: frutto del recupero di un'area storica dell'EUR che versa da qualche anno in condizioni difficili (le Torri Ligini), dopo che era stata abbandonata dal Ministero delle Finanze, sarà composto da tre torri in travertino che ospiteranno almeno 5.000 dipendenti secondo i principi dello smart working. In altre parole, non ci saranno più postazioni fisse per i dipendenti che saranno invece incoraggiati a muoversi dentro e fuori l'azienda, seguendo le esigenze quotidiane di collaborazione con i colleghi e con i fornitori.
Il progetto, frutto di uno studio italiano di architettura (1A), prevederà il recupero dell'area e di un suo riammodernamento anche in senso di recupero di spazi verdi e vivibilità dei cittadini: TIM punta a diventare, con il suo quartier generale, uno dei biglietti da visita della città e un elemento riconoscibile dello skyline romano. La scelta di stabilirsi a Roma e all'EUR non è del tutto casuale: si dovrà passare accanto alle torri TIM per raggiungere il centro della Capitale venendo dall'aeroporto, ribadendo il ruolo di capofila sul piano industriale e tecnologico che Telecom Italia vuole avere nel nostro Paese. La sede storica di Corso Italia verrà progressivamente abbandonata.
l'AD Patuano presenta il nuovo headquarter romano
Sul piano economico, questo progetto assieme agli altri in corso o in via di attivazione nelle 10 più grandi città italiane costerà circa 400 milioni di euro: Patuano ha voluto precisare che si tratta di un investimento che non graverà sulle casse dell'operatore, visto che l'obiettivo è razionalizzare l'enorme e capillare numero di uffici e centrali che oggi l'incumbent occupa in tutto lo stivale che saranno in parte abbandonate dove non ci sia più necessità di occupare interi palazzi.
Ma è naturalmente sul cambio di logo (creato da Interbrand) e di testimonial che TIM punta per dare conto del proprio nuovo corso: abbandonata per sempre l'onda analogica che contraddistingueva la storica SIP, poi Telecom Italia e anche la stessa TIM, il nuovo marchio è più razionale ed è studiato per figurare al meglio anche sull'icona di un'app sullo schermo di uno smartphone. È un quadrato rosso con in silhouette la lettera T, ma c'è anche un richiamo a un ideogramma il cui significato è "montagna": per presentarlo al pubblico sono stati ingaggiati tre testimonial, tra cui il più formidabile è senza dubbio il creatore del World Wide Web Sir Tim Berners Lee, a cui si affiancheranno gli showman Fabio Fazio e Pif.
I nuovi testimonal TIM
Tre spot saranno in onda nelle prossime settimane in TV e in Rete per raccontare la nuova TIM. In ballo c'è la visione dell'azienda di telecomunicazioni per le comunicazioni e lo sviluppo industriale e tecnologico del nostro paese, con una doppia visione sia delle iniziative economiche che TIM sta per intraprendere per quanto attiene la cablatura e la copertura dell'Italia, sia dell'approccio etico che pone in primo piano un approccio neutrale e inclusivo (delle persone, e dei potenziali partner come gli over the top) alla tecnologia. L'impegno economico per questo cambio di casacca è stato stimato dall'AD Patuano in circa 250 milioni (cifra prevista per l'advertising in tutto il 2016), e si concluderà entro circa 9-12 mesi tenendo conto anche dell'esigenza di cambiare i marchi presenti nei punti di vendita e nelle sedi in tutta Italia.
Il manifesto TIM