Il Regno Unito non è più parte dell’Unione Europea e i primi “effetti” della Brexit saranno concretamente valutabili a partire dall’inizio del prossimo anno. Fra questi, per quello che riguarda la telefonia mobile, potrebbe essercene uno pesante: la reintroduzione dei costi di roaming, precedentemente aboliti fra i paesi dell’UE. Sembra però che ci siano buone notizie: gli operatori di telefonia mobile inglesi, almeno quelli principali, non hanno intenzione di ripristinare alcun costo aggiuntivo, a quanto pare.
La Brexit non riporterà i costi di roaming per gli utenti parte dell’UE
A rassicurare in merito alla questione, sono stati i 4 più importanti operatori di telefonia mobile attivi nel Regno Unito, che hanno rilasciato delle dichiarazioni alla BBC.
Il primo, e anche il più importante, è stato EE, che ha fatto sapere:
“I nostri clienti apprezzano il roaming inclusivo in Europa e oltre e non abbiamo in programma di cambiarlo sulla base dei risultati della Brexit. Quindi i nostri clienti che vanno in vacanza e viaggiano nell’UE continueranno a godere del roaming inclusivo.”
A seguire, Orange ha dichiarato:
“Ci impegniamo a fornire ai nostri clienti grande connettività e valore quando viaggiano al di fuori del Regno Unito. Al momento non abbiamo in programma di modificare i nostri servizi di roaming in tutta Europa.”
Dello stesso avviso sono anche Three e Vodafone, che non hanno intenzione di mettere mano ai costi di roaming intra-EU a seguito dell’entrata in vigore della Brexit.
Ottime notizie insomma, soprattutto in previsione di quando – finalmente – si ritornerà a viaggiare. Resta solo da capire come agiranno gli operatori di telefonia mobile virtuali: per loro, non c’è alcuna garanzia che le condizioni di roaming all’interno dell’UE restino invariate. Di fatto, potrebbero cambiarle, ma non si sa se lo faranno.