A seguito di numerose lamentele da parte dei consumatori, la Commissione Europea ha deciso di comune accordo con gli Stati Membri che d’ora in poi i giochi presenti sul Google Play Store con acquisti in-app non potranno più avere la dicitura “Gratis”.
Google sta inoltre modificando le impostazioni di pagamento al fine di richiedere l’autorizzazione ogni qual volta si proceda ad un acquisto in-app.
“Si tratta della prima azione imposta di questo tipo in cui la Commissione Europea e le autorità nazionali hanno unito le proprie forze", ha affermato il Commissario europeo per le politiche del consumatore Neven Mimica. “Sono felice di vedere che ciò sta portando a dei risultati tangibili. Questo è importante per i consumatori. In particolare, i bambini devono essere meglio protetti quando giocano on line. L’azione prevede inoltre una preziosa esperienza per la riflessione in corso su come organizzare nel modo più efficace il rispetto dei diritti dei consumatori nell'Unione. Si è dimostrato che la cooperazione paga e contribuisce a migliorare la protezione dei consumatori in tutti gli Stati membri".
Il Vice Presidente Neeliw Kroes, responsabile della Digital Agenda, ha aggiunto: “La Commissione supporta intensamente l’innovazione nel settore delle applicazioni. Gli acwuisti in-app sono un modello legittimo di business, ma è importante che gli sviluppatori di app capiscano e rispettino la legge dell’Unione Europea mentre sviluppano tali nuovi modelli di business”.
In particolare, l’UE ha richiesto di indicare ai consumatori il vero costo delle app definite “Gratis”, di eliminare qualsiasi esortazione all’acquisto in-app rivolto ai bambini o agli adulti e di informare il consumatore sulla modalità di acquisto e di permettere l’acquisto solo dopo consenso esplicito. I consumatori devono inoltre aver la possibilità di rintracciare lo sviluppatore via mail per potergli rivolgere domande e chiarimenti.
Ad oggi, Google si è impegnata a concludere l’iter di adeguamento a quanto richiesto dalla Commissione Europea entro la fine di settembre 2014, mentre Apple non ha ancora adottato alcuna “concreta ed immediata soluzione. Nessun impegno aziendale e nessuna tempistica è stata comunicata per la realizzazione di possibili modifiche nel futuro”, viene riportato sulla comunicazione della Commissione Europea.
Ci si attende ad ogni modo che anche Apple a breve apporterà le variazioni alla sua policy per l’adeguamento alle normative comunitarie.