Le truffe email, telefoniche e social sulla guerra Russia Ucraina

Scopriamo insieme tutte le truffe realizzate sfruttando l'attuale guerra tra Russia e Ucraina gestite tramite email, telefono e social.
Le truffe email, telefoniche e social sulla guerra Russia Ucraina

Era solo questione di tempo. I cybercriminali si sono già attivati per realizzare truffe che sfruttano l’attuale guerra tra Russia e Ucraina. Attraverso email, telefono e social media cercano di raggirare più utenti possibili. L’obiettivo è quello di rubare più denaro possibile insieme ai dati bancari della vittima.

Le tecniche sono particolarmente spregiudicate. Vanno dal fingersi un parente in pericolo a false organizzazioni umanitarie. Insomma, questi criminali sono pronti a tutto pur di racimolare ingenti somme di denaro. Scopriamo insieme quali sono le truffe più comuni che si stanno già diffondendo tra gli utenti. In questo modo saremo pronti per non cadere nella trappola dei cybercriminali.

Le truffe via email che sfruttano la guerra tra Russia e Ucraina

Una delle truffe più sfruttate dall’inizio della guerra tra Russia e Ucraina sono email di phishing dove cybercriminali esperti si fingono organizzazioni umanitarie con lo scopo di raccogliere fondi per le popolazioni piagate dal conflitto. L’obiettivo è quello di appropriarsi non solo della somma di denaro offerta, che molto spesso non è elevata, ma dei dati di pagamento utilizzati dal benefattore.

In questo modo saranno in grado di clonare, ad esempio, la carta di credito o di debito. La cosa ancora più spregevole è che vengono imitate le pagine ufficiali di associazioni quali UNICEF e Croce Rossa Italiana, per fare due nomi tra i più famosi. Nondimeno, è bene conoscere i canali ufficiali per aiutare l’Ucraina da smartphone ed SMS.

Raggiri telefonici tramite smartphone

Un’altra delle truffe preferite dai cybercriminali, e che spesso sortisce l’effetto desiderato, è quella di fingersi un parente in pericolo. In pratica, alcuni utenti stanno ricevendo un messaggio su WhatsApp o un SMS contenente una richiesta di aiuto da parte di un presunto parente. Spesso i nomi coincidono perché il criminale sfrutta le informazioni di parentela pubblicate sul profilo social della vittima.

L’obiettivo è quello di farsi inviare una somma di denaro per poter tornare in Italia denunciando la reale impossibilità di prelevare denaro contante o accesso ai propri conti. Banche chiuse, furto di documenti e portafoglio, perdita del passaporto sono solo alcuni dei motivi che stanno utilizzando per spingere la vittima a inviare denaro facendo leva sul suo buon cuore.

Le truffe via social media

Altro canale spesso utilizzato dai cybercriminali sono i social media. Attraverso questi, diffondo video fasulli, clip audio o articoli che imitano la grafica di testate importanti contenenti appelli di personaggi famosi che hanno donato denaro per aiutare chi è piagato dalla guerra tra Russia e Ucraina.

La tecnica utilizzata in gergo tecnico è definita deepfake e la qualità nella realizzazione di questi clip audio e video è incredibilmente alta. Ovviamente, prima che la persona famosa, utilizzata come esca, venga a conoscenza di questo raggiro, il video ha già fatto tantissime visualizzazioni trasformandosi in un pericolo reale indicando come imitare la generosità di questo idolo.

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