Quando Motorola annunciò il mese scorso
la rottura dell’accordo per lo sviluppo di nuovi super telefoni cellulari con
l’inglese Psion, sono stati in molti gli ingegneri delle due compagnie a tirare
un sospiro di sollievo.
Motorola e Psion stavano lavorando ad un palmare
che potesse funzionare anche da telefono cellulare, ma avevano due visioni completamente
differenti del nuovo prodotto. Motorola voleva un dispositivo di dimensioni
tascabili, mentre Psion immaginava un modello di dimensioni più generose,
ma con un ampio schermo per visualizzare un quantitativo maggiore di informazioni.
I contrasti fra Motorola e Psion mettono ancora
una volta in evidenza le differenze tecniche e culturali fra le aziende del
settore dei telefoni cellulari e quelle dei computer. Se i dirigenti di Motorola
erano preoccupati per il peso e le dimensioni del prodotto e per la durata delle
batterie, in casa Psion si pensava alla potenza di calcolo e alla compatibilità.
Il dilemma ‘maneggievolezza o potenza di calcolo’ ha intralciato non solo i
progetti di Motorola e Psion, ma anche quelli di altri giganti come Microsoft
e Nokia tutte le volte che hanno provato ad interessarsi ad altri mercati.
‘È chiaro che le società di telecomunicazioni
e quelle dei computer sono su due differenti lunghezze d’onda’, commenta Nitesh
Patel, un analista della società britannica Strategy Analytics che segue
la convergenza fra questi due settori. ‘Una delle più forti tensioni
fra noi e Motorola – aveva dichiarato uno dei manager della Psion – era che
noi volevamo un computer che fosse anche un pò telefonino, mentre loro
volevano un telefonino che fosse anche un pò computer’.