È recentissima la notizia dell’ufficialità della partnership fra Apple e Google per la realizzazione di un sistema unico di tracciamento della diffusione dei contagi di CoViD-19. Un sistema, basato sulla totale anonimia dei dati, che dovrebbe consentire di controllare in qualche modo le possibili reti di contagio create, aiutando gli utenti Android ed iOS a sapere il prima possibile se hanno avuto contatti con un soggetto positivo.
Un sistema non certo privo di limiti, i cui pregi e difetti sono stati già affrontati in un approfondimento dedicato. Adesso è il momento di capire, esattamente, come verranno implementate le novità sui device sotto il punto di vista tecnico. Nel caso specifico di Google, arriverà tramite i Google Play Services, mentre Apple punterà a un update di iOS 13 e – forse – anche iOS 12.
Contact tracing: come arriverà su smartphone
Il progetto messo in atto da Google e Apple partirà il prossimo primo maggio, quando ci sarà una prima fase in cui le API dedicate al contact tracing (tracciamento dei contatti, letteralmente) saranno effettivamente rese disponibili alle autorità governative, che potranno dare il via allo sviluppo di applicazioni per poterle utilizzare.
Queste stesse API – il cui funzionamento si basa sulla connettività Bluetooth – saranno implementate sugli smartphone Android tramite i Google Play Services, mentre su iOS arriveranno tramite un aggiornamento software, che potrebbe riguardare solo iOS 13 oppure anche iOS 12. Tramite la sua scelta, Big G riuscirà a “coprire” la maggior parte di device Android autorizzati in commercio, a partire dalla versione 6.0 in poi. Meno problemi per la mela morsicata, che con il solo iOS 13 coprirebbe già la maggior parte dei melafonini attivi, figurarsi se si spingesse fino ad iOS 12.
La seconda fase della diffusione del sistema di contact tracing prevederà la possibilità di non passare da alcuna applicazione per tracciare i dati: gli utenti avranno un vero e proprio “interruttore” all’interno delle impostazioni dello smartphone a partire dal quale potranno attivare o disattivare il sistema di controllo dei contatti, che funzionerà ovviamente in due direzioni. Infatti, allerterà chi ci passa accanto (nel caso fossimo positivi) e ci permetterà di sapere se abbiamo avuto contatti inconsapevoli con dei contagiati. Naturalmente, gli alert ricevuti sullo smartphone saranno sempre anonimi, il contact tracing non invierà mai notifiche con nomi e cognomi dei possibili soggetti contagiati con cui abbiamo avuto contatti.