Telecom Italia Mobile ha presentato ricorso al
Tar del Lazio, contestando le modalità della gara di aggiudicazione per
le licenze UMTS decise dall’ Authority per le comunicazioni.
Il ricorso, precisa Telecom Italia Mobile, è
volto ‘a tutelare il diritto di Tim e dei suoi azionisti ad esercitare, in regime
di non esclusiva, i servizi di tecnologia UMTS, ricompresi nell’oggetto della
convenzione stipulata nel 1994 con il Ministero delle Comunicazioni. Tim ha
comunque deciso di partecipare alla gara, sia pure con la riserva di cui sopra,
e di non interferire con il suo svolgimento naturale, non richiedendo la sospensione
del provvedimento’.
‘Sempre a tutela dell’interesse primario degli
azionisti – continua il comunicato diffuso dall’azienda – Tim ha ritenuto di
dovere estendere i motivi di ricorso anche alle modalità di aggiudicazione
della licenza che si basano esclusivamente sull’elemento prezzo, non dando alcun
valore ai requisiti tecnici e commerciali dei partecipanti. Tim ritiene comunque
di dover ribadire che quest’azione non mira a sottrarre l’azienda dall’onere
economico che gli aggiudicatari dovranno versare all’esito della gara per l’ottenimento
delle frequenze’.
Per Michele Lauria, sottosegretario alle Comunicazioni,
il ricorso di Tim non è una sorpresa, del resto l’opinione dell’azienda
era nota da diverso tempo. ‘Per quanto riguarda la posizione del ministero –
precisa il sottosegretario – appare opportuno chiarire che la concessione a
suo tempo rilasciata a Telecom per il GSM non è estendibile ad un servizio
profondamente diverso e più complesso quale l’ UMTS’.
Per Lauria le modalità di gara sono simili
a quelle adottate in gran parte dei paesi europei e ‘l’estensione automatica
costituirebbe una palese violazione dei principi di liberalizzazione e delle
relative normative comunitarie e nazionali’.