Lo abbiamo scritto in occasione dell’annuncio ufficiale a fine maggio e le settimane trascorse in compagna di TicWatch Pro 5 non hanno fatto altro che confermare quanto previsto: il nuovo prodotto di Mobvoi incarna ciò che uno smartwatch con piattaforma Wear OS dev’essere, mettendo insieme un solido comparto hardware e tante funzionalità, in un design convincente. Eccoci giunti alla recensione di quello che ha l’ambizione di diventare uno degli orologi hi-tech più interessanti di quest’anno.
TicWatch Pro 5, il know how di Mobvoi al polso
È l’ultimo modello, il più evoluto, proposto da un brand che ha alle spalle ormai più di un decennio di esperienza, formata nel 2012 da, tra gli altri, ex volti noti di Google e Nokia. L’azienda è da sempre attiva sul fronte software e, in particolare, dal 2014 su una personalizzazione del sistema operativo allora noto come Android Wear (ribattezzato Wear OS quattro anni più tardi). Una premessa doverosa, per cogliere il legame ormai ben radicato tra il marchio e l’ambito degli indossabili.
Analizzando il dispositivo, partiamo dal fondo, dalle conclusioni: ha dalla sua punti di forza indiscutibili come l’impiego di un doppio display (spiegheremo a breve di cosa si tratta) e di un chip Qualcomm dedicato che, insieme, contribuiscono a fornire un’autonomia capace di andare oltre le aspettative per la categoria. Ottima la gestione dei controlli, sia tramite la corona rotante laterale che mediante il touchscreen, nonostante le dimensioni del pannello inevitabilmente contenute. Le funzionalità incluse sono davvero tante, da quelle per il monitoraggio dei parametri biometrici e dell’attività fisica all’archiviazione della musica, fino al mirroring delle notifiche provenienti dallo smartphone.
Le specifiche tecniche
Diamo uno sguardo alla scheda delle specifiche tecniche, per una panoramica delle caratteristiche integrate in TicWatch Pro 5.
- cassa in acciaio inossidabile, alluminio serie 7000 e nylon ad alta resistenza con fibra di vetro;
- display OLED circolare da 1,43 pollici con risoluzione 466×466 pixel vetro anti-impronta Corning Gorilla;
- chipset Qualcomm Snapdragon W5+ Gen 1;
- 2 GB di RAM;
- 32 GB di memoria interna;
- connettività Wi-Fi 2,4 GHz e Bluetooth 5.2;
- geolocalizzazione GPS, Beidou, Glonass, Galileo, QZSS;
- cinturino in gel di silice solido da 24 millimetri (intercambiabile);
- sistema operativo Wear OS di Google;
- NFC per i pagamenti in mobilità;
- altoparlante e microfono;
- motore per la vibrazione;
- accelerometro, giroscopico, sensori per frequenza cardiaca HD PPG, SpO2, temperatura cutanea, barometro e bussola;
- batteria da 628 mAh;
- certificazione MIL-STD-810H con resistenza all’acqua fino a 5 ATM per nuovo in acque libere;
- dimensioni pari 50,1×48,0x12,2 millimetri;
- peso di 44,3 grammi.
Il design dello smartwatch
La colorazione Ossidiana è l’unica disponibile. Bella da vedere, discreta ed elegante. Si tratta di una scelta che potrebbe far storcere il naso a chi preferisce tinte meno seriose, ma c’è sempre la possibilità di cambiare il cinturino con uno compatibile.
Il design non è certo quello del più piccolo degli smartwatch in circolazione, ma i materiali impiegati e le finiture lo rendono confortevole da indossare, anche durante lungo tutto l’arco della giornata. Molto dipende dall’abitudine (e dal polso) di ognuno.
L’intera esperienza si concentra sul display circolare, anzi, sul doppio schermo, perché in realtà i pannelli sono due. C’è quello OLED a colori che sfoggia l’anima smart dell’orologio, pronto a entrare in azione ogni volta non appena richiamato, ma ce n’è anche uno a basso consumo che mostra informazioni essenziali come l’ora, la frequenza del battito cardiaco e la percentuale di ricarica, da consultare semplicemente con uno sguardo. E qui, arriviamo a uno dei principali punti di forza, già citato in precedenza.
Grande autonomia
L’autonomia fa certamente pendere l’ago della bilancia in favore di TicWatch Pro 5, nel confronto con i suoi più diretti concorrenti. Grazie a quanto appena descritto, alla presenza dell’unità Snapdragon W5+ Gen 1 che Qualcomm ha ottimizzato appositamente per questa categoria di dispositivi, nonché ad alcuni accorgimenti software (su tutti la modalità Essenziale che si attiva automaticamente), si può arrivare senza problemi a lasciar trascorrere tre o addirittura più giorni tra una ricarica e l’altra. La durata massima dichiarata è di 80 ore in modalità Smart, ma inevitabilmente con un utilizzo normale si riduce.
Ovviamente, mantenendo attiva la geolocalizzazione durante le sessioni di allenamento oppure sollecitando di continuo lo schermo con le notifiche, le mappe o con la riproduzione della musica, il lasso di tempo si restringe. Ciò che importa è che non si ha a che fare con uno smartwatch energivoro. Il lavoro svolto sul fronte dei consumi da parte di Mobvoi è eccellente. Promosso.
In dotazione il cavo per la ricarica con un connettore magnetico che aggancia i pin posizionati sul retro della cassa, semplicemente avvicinandolo. Secondo la scheda tecnica, in circa 30 minuti si supera il 60% di autonomia. È vero? L’abbiamo messo alla prova, questa l’attesa necessaria per passare da 0% a 100%.
- 5 minuti: 13%;
- 10 minuti: 23%;
- 15 minuti: 33%;
- 20 minuti: 43%;
- 25 minuti: 53%;
- 30 minuti: 63%;
- 35 minuti: 73%;
- 40 minuti: 80%;
- 45 minuti: 87%;
- 50 minuti: 92%;
- 55 minuti: 95%
- 60 minuti: 97%;
- 65 minuti: 98%;
- 69 minuti: 100%.
Le funzionalità: fitness e salute, ma non solo
Ecco un altro indiscutibile punto di forza: le funzionalità. Sono davvero tante e coprono pressoché qualsiasi esigenza. Quelle preinstallate sono Agenda, Calcolatrice, Contatti, Controlli Media, Cronometro, Google Wallet, Impostazioni, Impostazioni della modalità Essenziale, Maps, Messaggi, Meteo, Treadmill, One-tap measurement, Play Store, Privacy, Spotify, Sveglia, Telefono, TicBarometro, TicBattito, TicBussola, TicCat, TicEsercizio, TicOssigeno, TicRespiro, TicSalute, TicSonno, TicZen, Timer, TimeShow, Torcia, Trova Telefono e YouTube Music.
Non manca dunque la possibilità di sfruttare l’orologio anche per i pagamenti NFC in mobilità, da eseguire semplicemente avvicinando l’orologio al POS del negozio, come già si fa con lo smartphone. La configurazione richiede pochi secondi, sincronizzando le stesse carte già collegate all’account Google.
La presenza di Play Store, in realtà una versione della piattaforma ridotta e ottimizzata ad hoc per gli orologi, lascia intuire la possibilità di scaricare applicazioni all’interno di quello che è un ecosistema legato a doppio filo a quello mobile, anche connettendosi direttamente a una rete Wi-Fi grazie al modulo integrato. Spotify e YouTube Music, invece, sono una manna dal cielo per chi è solito ascoltare musica o podcast in mobilità: brani e playlist possono essere salvati anche nella memoria interna da 32 GB, trasmettendoli poi direttamente agli auricolari wireless tramite Bluetooth e permettendo di uscire a correre anche lasciando a casa lo smartphone. La riproduzione si controlla facilmente con la corona rotante o via display. A parer mio, un altro indiscutibile valore aggiunto.
Citiamo anche i tanti parametri biometrici che lo smartwatch è in grado di misurare, su richiesta specifica oppure attraverso un monitoraggio continuo, così da stilare poi un profilo completo: frequenza cardiaca, ossigeno nel sangue, frequenza respiratoria, livello di stress, qualità del sonno e salute cardiaca. Non scendiamo nel dettaglio di ognuno, poiché ogni cosa funziona a dovere, come promesso.
Lo stesso vale per l’analisi delle distanze effettuata dal GPS integrato. Lo abbiamo messo a confronto con quelle rilevate, durante lo stesso tragitto, da uno smartphone: nessuna differenza. Oggigiorno, i sensori presenti negli smartwatch sono abbastanza evoluti da poter garantire la precisione necessaria. La differenza la fa l’impiego dei dati acquisiti, la loro elaborazione, le modalità adottate per renderli utili all’utente. Anche su questo fronte, Mobvoi esce a testa alta, salvando uno storico dettagliato delle attività e stimolando a fare costantemente esercizio durante il giorno (talvolta anche pochi passi).
Durante l’allenamento, per ridurre l’impatto sulla batteria, il display a basso consumo si può illuminare con 18 tonalità differenti a seconda della frequenza del battito cardiaco, così da fornire al volo un’indicazione sull’efficacia dell’esercizio svolto e suggerendo eventualmente di prendere una pausa. Un accorgimento che non sposta il giudizio finale, ma che testimonia l’attenzione riposta nei dettagli.
Mobvoi Health, l’applicazione
La sincronizzazione con lo smartphone e quella dei parametri biometrici acquisiti avviene mediante l’applicazione Mobvoi Health del produttore. Include statistiche dettagliate a proposito delle sessioni di allenamento memorizzate, funzionalità dedicate alla personalizzazione del quadrante (più o meno le stesse raggiungibili direttamente dall’orologio) e l’accesso a tutte le impostazioni relative all’account.
Tutto funziona a dovere, ma l’unica operazione che non siamo stati in grado di portare a termine con successo è quella relativa alla cattura di screenshot, per salvare in tempo reale un’immagine di quanto mostrato sull’orologio. Un’operazione in passato consentita anche attraverso l’app di Wear OS curata da Google, ora non più supportata. Non è da escludere che, con un futuro aggiornamento, le cose possano cambiare.
Il prezzo è giusto?
Al prezzo di 359,99 euro, la spesa richiesta per TicWatch Pro 5 è giustificata dalle caratteristiche fin qui descritte. Le alternative sul mercato di certo non mancano, più costose e più economiche, ma per chi cerca un’esperienza premium ed è disposto ad affrontare una spesa tutto sommato contenuta (sempre tenendo in considerazione la scheda tecnica del dispositivo) può essere la scelta giusta.
Conclusioni
Giunti fin qui, si è già capito che il verdetto è positivo. Se proprio dobbiamo trovare un neo a uno smartwatch che abbiamo apprezzato molto è da ricercare nell’assenza del supporto all’Assistente Google, imputabile però a una limitazione di stampo software, poiché il microfono c’è e funziona anche molto bene, come dimostra la trascrizione precisa delle risposte che è possibile inviare ai messaggi ricevuti senza dover estrarre lo smartphone dalla tasca. Teoricamente, potrebbe essere quindi abilitato attraverso il rilascio di un aggiornamento.
TicWatch Pro 5 ci sembra al momento la scelta migliore, o certamente una delle migliori, per chi cerca un orologio smart di fascia alta. Sotto alcuni aspetti risulta addirittura superiore rispetto al Pixel Watch che il gruppo di Mountain View ha avuto modo di progettare e ottimizzare in casa: doppio schermo in dotazione, autonomia e chipset. Un’esperienza premium da mettere al polso. Spetta ora a Mobvoi il compito di fornire il supporto necessario a garantirne un ciclo vitale esteso, intervenendo periodicamente con update e attraverso l’implementazione di miglioramenti.
Abbiamo intitolato la recensione “Lo smartwatch Wear OS che serviva” ed è così. Non solo perché, con il suo esordio, è arrivato sul mercato un dispositivo estremamente valido, ma anche per il fatto che dimostri quali siano le potenzialità di un ecosistema che fino a oggi, nonostante sia trascorso molto dal debutto, ha spesso faticato a esprimersi al meglio, nonostante le promesse formulate da Google stessa e dai produttori di terze parti.