The Last of Us – Part III ad oggi sarebbe “estremamente difficile da giustificare”; considerando l’enorme successo della saga videoludica sviluppata da Naughty Dog comprendente due episodi, ci si domanda se un terzo capitolo potrebbe mai veder la luce. Potremmo attenderlo, è vero, ma secondo Neil Druckmann, responsabile del gioco, sarebbe alquanto improbabile allo stato attuale delle cose. Ma andiamo con ordine.
The Last of Us 3: Neil Druckmann risponde
The Last of Us è una saga che ha letteralmente rapito i cuori dei fan fin dal primo episodio; la bontà della grafica e della storica mozzafiato, così come le movenze uniche della protagonista Ellie, portano il gioco su di un livello difficilmente replicabile dalle aziende rivali. Da pochi giorni è stato rilasciato il secondo capitolo del gioco e, fra critiche circa la trama e lodi per il comparto grafico, il titolo è sulla bocca di tutti. Non a caso diviene “sold-out” ogni “tre per due”. Se siete interessati all’acquisto infatti, vi lasciamo qui il link diretto ad Amazon, ma affrettatevi. Il gioco sta andando letteralmente a ruba. Secondo una classifica del produttore nipponico ufficiale, TLOU 2 è l’esclusiva Sony più venduta di sempre.
La critica tuttavia, nonostante le elogi generali, non ha potuto non osservare dei buchi di trama, ma qui entriamo nell’ambito della soggettività e nel campo minato del rischio spoiler, pertanto evitiamo di addentrarci nell’argomento.
Tornando a The Last of Us Part III, al momento sembrerebbe impossibile da giustificare in quanto, secondo Neil Druckmann dello studio Naughty Dog, intervistato da IndieWire, potrebbero non esserci gli elementi narrativi per costruire una nuova storia.
Secondo l’uomo, uno dei motivi per i quali il primo gioco è stato così popolare risiede nell’assenza di aspettative da parte dei giocatori, pertanto gli sviluppatori potevano agire a proprio piacimento senza creare aspettative che, bene o male, rischiano sempre di deludere qualcuno. Le sue parole son state le seguenti:
The Last of Us 2 è stato molto più difficile da sviluppare rispetto al primo capitolo, e andare oltre con un terzo capitolo – ad oggi – risulterebbe estremamente più complesso da giustificare; bisognerebbe trovare un nuovo modo per variare le cose e non sarebbe affatto semplice. Abbiamo tano materiale sul quale lavorare e dobbiamo capire come creare un’esperienza completamente inedita che abbia però, lo stesso impatto emotivo delle storie precedenti… e io davvero non so come potrebbe essere. Per ora.
Questo non significa che in futuro potremmo non vedere mai un nuovo sequel di The Last of Us, al contrario. Druckmann ha lasciato intendere che potrebbe avvenire molto presto se si trovasse il leit motiv adatto, che al momento però, ancora manca.