L’agenzia statunitense National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) ha diramato l’allerta per una tempesta solare il cui brillamento potrebbe avere ripercussioni sul nostro pianeta fino alla giornata di oggi, martedì 12 ottobre. Proviamo a fare il punto della situazione, comprendendo cause ed effetti del fenomeno.
Tempesta solare sulla Terra: quali conseguenze?
Il 9 ottobre scorso si è verificato un brillamento solare di classe M1.6. In seguito, una nube di particelle elettromagnetiche è stata sprigionata dal Sole e si è diretta verso la Terra. La fonte dell’eruzione è da rintracciare nella macchia solare della regione AR2882, posizionata frontalmente rispetto al nostro pianeta.
Secondo le previsioni dello Space Weather Prediction Center (SWPC) della NOAA, la tempesta geomagnetica solare potrebbe determinare numerosi blackout delle reti elettriche per le aree a latitudini più elevate, vale a dire quelle che risentiranno della maggiore esposizione alle particelle. Parliamo nello specifico di Canada ed Europa Settentrionale.
Il lampo ultravioletto è stato catturato anche dal Solar Dynamics Observatory della NASA: gli esperti spiegano come la zona superiore dell’atmosfera terrestre sia stata “ionizzata” in presenza delle radiazioni provocate dal brillamento. Questo ha determinato un blackout radio a onde corte sull’Oceano Indiano.
Tale fenomeno ha generato molta preoccupazione, ma gli astronomi tendono ad escludere gravi interruzioni elettriche. Nella maggior parte dei casi, potremmo trovarci di fronte ad eventi risolvibili in breve tempo. Intanto, però, gli esperti registrano un sensibile aumento dell’attività solare: durante lo scorso anno, una famiglia di macchie solari scoperta da poco ha espulso il brillamento solare più massiccio che sia stato osservato dal 2017.