Telegram, soprattutto grazie ai momenti di incertezza che hanno colpito le applicazioni concorrenti come WhatsApp, è andata incontro ad una notevole crescita nell’ultimo periodo. L’exploit ha reso necessario predisporre nuovi strumenti grazie a cui generare profitti utili per coprire i costi di gestione: ecco dunque arrivare le pubblicità.
Telegram, è tempo di monetizzare: via libera alle pubblicità
Nello specifico, la piattaforma consentirà agli inserzionisti di pubblicare contenuti solo su canali pubblici con oltre 1000 iscritti, quindi non ci sarà alcuna “intrusione” nei gruppi pubblici meno numerosi o privati. Massime rassicurazioni per quanto riguarda la tutela della privacy: nessun dato degli utenti verrà rilevato ed analizzato per stabilire quali annunci mostrare.
Invece, i contenuti sponsorizzati verranno proposti in base al tema principale dei canali pubblici, in modo che tutti vedano gli stessi annunci. Oltre alla sua posizione contro il targeting diretto, Telegram chiarisce che le informazioni sull’utente non saranno raccolte, le azioni dopo il clic non verranno analizzate e gli annunci non reindirizzeranno a link esterni.