I telefoni non costano troppo, semplicemente costano

No, gli smartphone moderni non hanno un costo esagerato, che proprio non è possibile comprendere: erano costosi anche 20 anni fa e offrivano meno.
I telefoni non costano troppo, semplicemente costano

Negli ultimi giorni, chiunque osi esprimere un interesse positivo verso uno smartphone pieghevole, o un top di gamma con una scheda tecnica degna di nota,  viene automaticamente aggredito e accusato di essere un incosciente perché – accecato dal desiderio di possedere uno dei primi foldable o un terminale di un certo tipo – non si rende conto che questi hanno un prezzo folle, inconcepibile, proibitivo, ma soprattutto “mai visto prima!”.

Eh no, é proprio qui che si sbaglia: i telefoni cellulari, specialmente i primi, richiedevano investimenti decisamente elevati ed era giusto così. Il loro apporto tecnologico, nullo per l’epoca moderna, in quel periodo era in grado di fare la differenza. Basta scavare in rete, alla ricerca di vecchi listini prezzo di un paio di decenni fa, per ricordarsi che gli smartphone attualmente non sono troppo costosi: quelli di punta costano, così come in passato.

Cellulari, smartphone e prezzi

Telefonino.net è un portale storico, il posto migliore dove fare un giro fra i telefoni cellulari “di una volta” per ricordare un po’ di caratteristiche e – soprattutto – prezzi. Ad esempio, in questo thread del nostro forum, un gruppo di utenti ricorda quanto costasse avere un cellulare a metà anni ’90.

Non solo a costare era l’hardware (che poteva tranquillamente arrivare e superare i 2 milioni di lire), ma naturalmente anche i consumi veri e propri: non esisteva alcuna forma di pacchetto “all inclusive”, che comprendeva minuti di telefonate verso rete fissa e mobile. Anzi, chiamare da e verso un cellulare doveva essere un’azione da compiere con attenzione e solo se strettamente necessario: la bolletta poteva diventare un serio problema. Vale la pena citare un messaggio presente nel forum, scritto da parte dell’utente marcoser:

Io ho avuto uno dei primi cellulari palmari ETACS distribuiti in Italia, il Motorola Micro Tac con display rossi della SIP. Pagato, a fine aprile del 1990, 4.641.000 lire.

L’abbonamento costava circa 150.000 lire a bimestre e la tariffa nella fascia oraria normale era di 5 scatti al minuto (circa 750 lire) più qualcosa alla risposta ma non ricordo bene quanto (forse altri 5 scatti ma ripeto non sono sicuro).

Non solo, personalmente ricordo bene il primo telefono cellulare di mio padre, un Ericsson ET337 (ancora oggi non è un pezzo di antiquariato propriamente economico) che pagò circa 1.500.000 di lire dopo la prima metà degli anni anni 90. Non solo, come dimenticare il mitico Motorola Startac, che nel 1996 in Italia superava abbondantemente il prezzo di 1.000.000 di lire: certamente la lista si può facilmente allungare, di modelli di cellulari costosi ce ne sono tanti.

                                                                  Fonte: eBay

Quello che avviene oggi, è esattamente quanto accadeva anni fa, con un vantaggio in più: all’epoca – non inizialmente almeno – non c’era la stessa possibilità di scelta che invece l’utente ha adesso. Infatti, uno smartphone di ultima generazione con scheda tecnica da top di gamma, magari uno schermo pieghevole, e un comparto fotografico d’eccezione ha un costo elevato, ma ormai – con più o meno 100€ – si possono portare a casa device affidabili. Inoltre, adesso c’è anche molta più concorrenza: non è raro avere la possibilità di acquistare dei veri e propri concentrati di tecnologia a prezzo ultra concorrenziale, commercializzati da sub brand di produttori più blasonati. Nessun utente è obbligato a scegliere fra un Samsung Galaxy Z Flip o un Motorola razr (2919), ma se ne desidera uno, non è certamente un folle.

I telefoni cellulari, soprattutto se con a bordo tecnologie di ultima generazione, hanno sempre avuto un prezzo elevato: tutto sommato, nella nostra epoca siamo anche più fortunati.

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