Telecom: l'aumento del canone è necessario per il futuro dell’azienda

L'aumento del canone non sarà applicato ai cittadini che versano in condizioni di maggiore disagio economico possessori della 'social card'.

Nelle scorse ore Franco Bernabè, l’amministratore delegato di Telecom Italia,  ha incontrato diciassette associazioni dei consumatori per illustrare l'attuale situazione del Gruppo, e presentare le prossime novità, tra cui l'aumento del canone.

Bernabè ha reso noto che l'incremento richiesto di 1,26 euro al mese porterebbe, a partire dal 1° febbraio 2009, il canone mensile dagli attuali 12,14 euro a 13,40 euro (iva esclusa).
Bernabè ha ricordato che il canone residenziale è fermo dal 1° luglio 2002, quando passò da 11,36 euro/mese a 12,14 euro/mese al netto dell'iva. Telecom ha confermato che l'aumento del canone non sarà applicato ai cittadini che versano in condizioni di maggiore disagio economico possessori della 'social card'.

Altroconsumo e altre associazioni del Consiglio nazionale consumatori e utenti (Assoutenti, Casa del Consumatore, Centro Tutela Consumatori Utenti, Cittadinanzattiva, Codici, Confconsumatori, Movimento Consumatori) hanno promosso una petizione online e hanno inviato una lettera formale all'Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) e al Governo per chiedere di rigettare le richieste di aumento del canone presentate da Telecom Italia, di ridurre le tariffe di terminazione mobile, di rigettare gli impegni presentati da Telecom Italia e dare vita a una separazione societaria della rete, quale stimolo alle Reti di nuova generazione.

Per Gabriele Galateri di Genola, presidente di Telecom Italia "l'aumento del canone è necessario per garantire il futuro dell'azienda e l'amministratore delegato l'ha spiegato alle Associazioni dei Consumatori. Spero che capiscano che è necessario per garantire il futuro dell'azienda''.

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