L’Antitrust ha comminato sanzioni pecuniarie per complessivi 900.000 euro alle compagnie telefoniche Telecom Italia e Wind per pratiche commerciali scorrette.
Telecom Italia dovrà pagare 735.000 euro di cui 215.000 per la pubblicità della tariffa 'Chiara di Tim', 285.000 euro per non aver fornito informazioni corrette sui servizi adsl 'Alice 7 Mega' e 235.000 euro per il messaggio pubblicitario a promozione della tariffa 'Tim Sogno'.
La multa a Wind pari a 165.000 euro è relativa a pubblicità che ingeneravano "nel consumatore finale la convinzione di poter accedere immediatamente alla rete dell'operatore telefonico, interrompendo contestualmente il rapporto commerciale con Telecom".
“Siamo stanchi di ribadire, ogni volta, il nostro apprezzamento per gli interventi dell’Antitrust nei confronti delle compagnie telefoniche” – dichiara Rosario Trefiletti, ed Elio Lannutti Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
"È una vergogna. È evidente che le sanzioni dell’antitrust non sono un deterrente per i comportamenti scorretti dei gestori telefonici, sono già calcolate nel conto profitti e perdite: è come multare con 30 Euro il proprietario di una Ferrari per eccesso di velocità!" concludono Federconsumatori e Adusbef.
“Le due compagnie telefoniche erano state già sanzionate qualche settimana fa dall’Authority ma persistono nel lucrare a danno degli utenti fornendo loro informazioni poco chiare e illudendoli mediante promozioni tariffarie ingannevoli e di dubbia convenienza” dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Pur ribadendo il nostro apprezzamento per la costante attività di controllo efficacemente svolta dall’Autorità Antitrust – conclude Dona – insistiamo nel sostenere la necessità di alzare il tetto delle sanzioni in relazione al fatturato delle aziende, altrimenti l’effetto deterrente delle multe sarà praticamente nullo”.