Tassa su Sms per Protezione Civile: l’ipotesi tramonta

È quanto prevedeva una norma contenuta nel decreto legge di riforma che andrà Venerdì al Consiglio dei Ministri

Una tassa sugli SMS per finanziare interventi della Protezione Civile. E’ quanto prevede una norma contenuta nel decreto legge di riforma che andrà Venerdì al Consiglio dei Ministri secondo la quale, in caso di dichiarazione di stato di emergenza, ''previa deliberazione del Consiglio dei Ministri', il Fondo Nazionale di Protezione Civile venga integrato con le entrate derivanti dalla tassazione, fino a un massimo di due centesimi di euro, ''per ciascuna comunicazione effettuata attraverso l'invio di brevi messaggi di testo (SMS) mediante telefono cellulare, computer o siti internet gestiti dalle societa' telefoniche''.

Il decreto specifica che la misura dell'aliquota "è stabilita, sulla base della deliberazione del Consiglio dei Ministri, con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate il quale stabilisce altresì le modalità del versamento dell'imposta, nonchè ogni altra connessa disposizione attuativa. I gestori dei sistemi di comunicazione utilizzati per l'invio dei messaggi provvedono al pagamento dell'imposta, con facoltà di rivalsa nei confronti dei clienti''.

AGGIORNAMENTO: La tassa da 2 centesimi sugli sms da applicare in
caso di dichiarazione dello stato di emergenza sarebbe stata tolta dalla
bozza del decreto legge di riforma della Protezione civile.

 

SMS

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