Tablet, previsto un ulteriore calo nel 2016

Le "tavolette" continuano ancora a soffrire l'ascesa dei dispositivi 2 in 1.

Il fatto che il mercato tablet fosse in netto calo negli ultimi anni è una cosa assolutamente nota, e le ragioni possono davvero essere molteplici. Alla base di questa situazione ci sono due motivazioni essenziali: l’ascesa della vendita dei phablet in mercati-chiave come l'Asia e la mancanza di una reale innovazione nel mercato delle "tavolette", che non sono riuscite a portare avanti la tanto sospirata unione tra piattaforma desktop e mobile.
IDC, azienda specializzata nelle ricerche di mercato, ha reso note le proprie previsioni per le vendite del 2016, annunciando la possibilità di un ulteriore calo del 5,9% per il settore tablet.

L'IDC ha fatto anche una previsione da qui a quattro anni, una vera e propria progressione fino al 2020, e, da quanto risulta, a farla da padrone saranno sempre più i dispositivi 2 in 1.
I tablet Android dovrebbero infatti rimanere più o meno stabili al 18%, mentre gli iPad dovrebbero crollare dal 28,5% al 7,3%, un calo che è stato previsto anche in altre indagini di mercato.
Chi invece dovrebbe crescere esponenzialmente in questo quadriennio sarà Microsoft grazie proprio ai dispositivi 2 in 1 equipaggiati con Windows, che passeranno dal 53.3% al 74,6%.

La ricerca di mercato della IDC
La ricerca di mercato della IDC

Bisogna considerare che l'indagine messa in piedi dalla IDC fa rientrare nella categoria tablet anche i dispositivi equipaggiati con Windows che però, soprattutto alcuni modelli, sono da apparentare a dei veri e propri laptop. E' evidente dunque che Microsoft sia riuscita nell'intento di creare quella tanto agognata unione tra piattaforma desktop e mobile grazie a Windows 10, restituendo finalmente un senso compiuto ai tablet che, grazie al colosso di Redmond, non sono più degli smartphone "ingigantiti": sono in grado, cioè, di far girare veri e propri applicativi desktop e, all'occorenza, trasformarsi anche in tablet nell'accezione corrente del termine.
Insomma, per l'ennesima volta, un'indagine di mercato confermerebbe che il futuro dell'elettronica di consumo è sempre più nella mani dei dispositivi 2 in 1.

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