Il futuro dello streaming live e on demand non sembra essere molto felice per gli utenti che vedono sempre più lontane le piattaforme veramente low-cost e sempre più vicini aumenti di prezzo e maggiore pubblicità da vedere tra un contenuto e l’altro. Sarà davvero questo quello che ci aspetta per il nostro intrattenimento?
Al momento la direzione sembra essere quella per tutte le piattaforme di streaming live e on demand. Recentemente vi abbiamo parlato dell’importante calo di abbonati su Netflix. I costi della vita aumentano e la prima cosa che le famiglie fanno è tagliare laddove si tratta di servizi non prettamente necessari.
Inoltre, se si va ad approfondire la faccenda, dalla nascita di alcune piattaforme all’introduzione dei piani di abbonamento con pubblicità i prezzi sono comunque aumentati. Quindi non è proprio così vero che la soluzione con annunci pubblicitari integrati nei contenuti a catalogo è così low-cost nelle piattaforme di streaming live e on demand.
Streaming low-cost sempre più lontano
Secondo molti lo streaming low-cost si sta sempre più allontanando per favorire piattaforme che integrano pubblicità e costi elevati. Ciò che ancora oggi fa la differenza tra quelle gratuite e a pagamento sono i contenuti esclusivi a catalogo. Non sappiamo però come si evolverà questa forma di intrattenimento. Le soluzione gratuite stanno facendo passi da gigante.
Quindi è possibile che molte più famiglie adottino servizi gratuiti, accontentandosi, per poter risparmiare. In media, per un servizio streaming con pubblicità, un utente spende circa una settantina di euro all’anno. Per alcuni possono sembrare nulla, ma per alcuni invece sono uno sforzo notevole. Tenendo presente che non sappiamo nemmeno quanto pagheremo il Canone Rai nel 2025.
Dal punto di vista delle piattaforme di streaming live e on demand è sempre più difficile proporre listini low-cost uniti a contenuti esclusivi e unici. Quindi il futuro probabilmente sarà fatto di aumenti di prezzo e sempre più pubblicità da vedere.