Samsung ha confermato di aver fermato la produzione del Galaxy Note 7. Come riporta Associated Press, la compagnia ha dichiarato che la decisione di interrompere la produzione è stata presa per salvaguardare i consumatori.
Stoppare, quindi e non, come aveva invece dichiarato il giorno precedente la società sudcoreana, "adeguare la produzione". Arriva, quindi, per Samsung il momento della resa, di adeguarsi a quanto suggeriscono da tempo molti esperti del settore: bisogna abbandonare la scialuppa che va a picco per salvare l’intero equipaggio composto da tutto il resto dei suoi smartphone.
Galaxy Note 7, una pagina nera per Samsung
Ora che l'immagine dell'azienda è in un momento negativo, proteggere il resto dei suoi smartphone presenti sul mercato è di fondamentale importanza per non andare a picco dolorosamente.
«Questo ha probabilmente ucciso il brand Note 7» ha detto a Business Insider Edward Snyder, amministratore delegato di Charter Equity Research. «Tutto il tempo che si perde ad aggiustare le falle, ricertificare e riqualificare è tempo che si sottrae al lancio del Galaxy S8».
La foto che ha fatto il giro del mondo
Il sacrificio del Note 7 è quindi di vitale importanza per salvaguardare l'immagine e i profitti di un'azienda che ha dato l'idea di non essere capace di gestire il problema.
Il rischio adesso, a detta di quelli di Edison Investment Research, è quello di perdere i clienti del mercato di fascia alta i quali potrebbero passare ai nuovi Google Pixel XL o, peggio, all'iPhone 7.
Richard Windsor di Edison ha aggiunto: «Fino a quando Samsung ha effettuato il richiamo senza intoppi e manenuto la fiducia dei clienti, la questione poteva essere tollerata.» Sfortunatamente, Samsung ha dato l'idea di non saper gestire il problema e fatto sospettare che anche tra i nuovi smartphone poteva nascondersi qualche device esplosivo ha innescato una diffusa perdita di fiducia nei prodotti Samsung.