Stadia diventa Google Stream: cosa cambia e perché

Un rumor svelato da Business Insider svela che Stadia sta cambiando nome in Google Stream: ecco le motivazioni alla base del rebrand.
Stadia diventa Google Stream: cosa cambia e perché

Circa un anno fa Google Stadia annunciava la chiusura dello studio di produzione interno di giochi, per molti un chiaro segnale che il colosso di Mountain View fosse pronto a tirare i remi in barca e chiudere definitivamente il progetto. A distanza di diversi mesi, un nuovo report pubblicato da Business Insider svela che l’azienda si è concentrata nel pubblicare giochi realizzati da altri studi – Peleton, Capcom e Bungie, secondo le dichiarazioni rilasciate da persone informate dei fatti.

Stadia cambia nome in Google Stream: perché?

Questo importante cambio di focus ha portato la compagnia a cambiare nome di Google Stadia in Google Stream – un rimando, quasi romantico, al nome in codice di Stadia durante le fasi di sviluppo interno. L’azienda ha completamente cambiato strategia commerciale assicurandosi “accordi senza etichetta” con alcuni nomi importanti del mercato videoludico. Per chi non lo sapesse, gli accordi “senza etichetta” o white-label, fanno riferimento a un servizio (in questo caso giochi) realizzati da un’azienda che ne permette il rebranding da parte di altre compagnie.

google stadia stream

La leadership di Google avrebbe così ridotto fortemente il proprio interesse verso l’anima consumer della piattaforma spostandosi invece nell’assicurarsi contratti con altre case produttrici di giochi. Sembra, infatti, che Google abbia raggiunto un accordo con Peleton per lo sviluppo di un gioco supportato dalla tecnologia alla base della tecnologia di Stadia (o Stream). Lo stesso vale per Bungie, lo studio dietro Destiny, che avrebbe espresso interesse in una piattaforma di giochi in streaming basata sempre sulla tecnologia di Google – non si sa se che questo progetto è ancora valido considerando la recente acquisizione di Bungie da parte di Sony.

Sembra, inoltre, che l’azienda statunitense abbia discusso di accordi dello stesso tipo anche con Capcom, i produttori del franchise “Resident Evil”, offrendo alla compagnia l’utilizzo della tecnologia di Google. Il colosso hi-tech, da parte sua, non ha smentito le informazioni contenute nell’articolo ma si è limitato a sottolineare la volontà nel “portare giochi incredibili su Stadia nel 2022.”

Fonte: Business Insider

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