Spotify starebbe sviluppando una tecnologia di riconoscimento vocale, in grado di rilevare lo stato d’animo dell’utente e suggerire la musica giusta da ascoltare.
Spotify ti leggerà l’anima?
Il gigante mondiale dello streaming musicale Spotify ha recentemente ottenuto un brevetto per una nuova tecnologia che, in buona sostanza, gli consentirà di analizzare i dati vocali dei suoi utenti – incluso il riconoscimento vocale e il rumore di fondo – con l’obiettivo di suggerire la musica adatta.
Richiesto per la prima volta nel febbraio 2018, il brevetto è stato concesso nel gennaio 2021 e, in sintesi, spiega che le variabili comportamentali, come l’umore, il genere musicale preferito o la demografia, potrebbero “corrispondere a diversi tratti della personalità di un utente”. In poche parole, l’intenzione di Spotify sarebbe quella di utilizzare il riconoscimento vocale per identificare tratti quali lo stato emotivo, il sesso, l’età o un accento e, di conseguenza, consigliare contenuti basati su questi modelli.
Nel brevetto, intitolato “Identification of taste attributes from an audio signal” viene riportato anche “è normale, per un’applicazione di streaming multimediale, includere funzionalità che forniscono a un utente consigli multimediali personalizzati”.
Questa non è la prima volta che l’azienda svedese si avvicina a quelle che potrebbero apparire come tecniche di personalizzazione eccessivamente personali, dato che un precedente brevetto concesso a Spotify prevedeva la personalizzazione dell’esperienza dell’utente in base ai tratti della personalità.
Nell’attesa di vedere in azione questa innovativa funzionalità di Spotify, ricordiamo che la compagnia potrebbe tentare di salire a bordo delle nostre automobili così come Amazon ha provato con il proprio Echo Auto. Presto, infatti, potremmo avere in auto il se senza l’ausilio nè di un’app e nè di un connettore tra auto e smartphone: basterà il piccolo dispositivo Car Thing.