Spotify craccato, in Italia non funziona: qual è la causa del problema?

Fioccano le segnalazioni da parte degli utenti che, sui loro dispositivi Android, hanno installato una versione modificata dell'app Spotify.
Spotify craccato, in Italia non funziona: qual è la causa del problema?

Dal 3 marzo scorso, diversi utenti di Spotify hanno iniziato a riportare problemi di accesso e malfunzionamenti, soprattutto in Italia.

Queste segnalazioni, raccolte su piattaforme come Downdetector e condivise sui vari social network, sembrano essere legate ad un’azione mirata contro le versioni pirata dell’app. Spotify, tuttavia, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, dando così spazio a diverse ipotesi.

Perché Spotify non funziona in Italia?

Una delle teorie più accreditate è che il colosso dello streaming musicale abbia intensificato le misure per contrastare gli APK pirata, forse adottando la nuova Play Integrity API di Google Play. Questo sistema permette di accertare la presenza sul dispositivo dell’applicazione ufficiale, e non di una versione “moddata”. Sebbene, come detto, manchino le conferme del caso, è evidente il cambio di rotta nel sistema di controllo messo in atto da Spotify, dato che molte app modificate hanno smesso di funzionare.

Nei forum e su Discord, gli sviluppatori di queste versioni non ufficiali hanno confermato le difficoltà riscontrate. Basandoci sulle informazioni confivise da questi ultimi, Spotify avrebbe ampliato i cosiddetti test A/B, una pratica comune per sperimentare nuove funzionalità con gruppi selezionati di utenti. Questi test, inizialmente limitati a determinate regioni, sono stati estesi a molti più Paesi, rendendo inutilizzabili le versioni modificate in quelle aree. Gli sviluppatori delle app pirata hanno ammesso di non poter fare nulla per risolvere il problema, a meno che Spotify non decida di interrompere i test.

C’è anche chi ipotizza che l’Italia sia stata inclusa in un test delle Play Integrity API, ma è più probabile che Spotify abbia semplicemente implementato nuove restrizioni e modifiche tecniche, come già era accaduto in passato. A settembre dello scorso anno, infatti, gli sviluppatori delle app modificate avevano segnalato difficoltà nel bypassare le protezioni dell’app. Ad ogni modo, sembra che alcuni utenti abbiano già trovato soluzioni alternative per accedere a Spotify craccato, nonostante questo comporti la perdita dei dati personali, comprese playlist e preferenze.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti