Lo spamming, ossia l’invio di messaggi non richiesti
dall’utente, è destinato inevitabilmente ad approdare anche sui nostri
telefoni cellulari, tramite i messaggi SMS.
Negli Stati Uniti, dove questa pratica è
già diffusa da qualche tempo, un numero sempre maggiore di utenti lamenta
di aver ricevuto diversi messaggi di testo a carattere pubblicitario, senza
aver espressamente richiesto questo genere di invii.
Lo spamming sui telefoni cellulari è generalmente
meno tollerato rispetto a quello sulle caselle di posta elettronica: il telefonino
è una di quelle cose che l’utente tiene in tasca tutto il giorno e i
messaggi pubblicitari generalmente arrivano proprio quando si è più
impegnati. C’è da dire però che nel caso degli SMS ricevuti, questi
non portano ad un aumento della bolletta telefonica, a differenza dei messaggi
di posta elettronica, che a volte richiedono lunghe connessioni per essere scaricati
sul proprio computer.
In alcuni casi chi invia questi messaggi è
particolarmente aggressivo e prova decine di migliaia di numeri di telefono
al giorno, sicuro che molti degli annunci andranno a buon fine. La situazione
peggiora quando gli utenti ricevono dal proprio gestore un indirizzo di posta
elettronica collegato al numero di telefono cellulare (es. 123456789@tim.it),
i più incalliti arrivano a scrivere dei programmi che inviano lo stesso
messaggio email a più destinatari, che riceveranno poi una notifica SMS
sul cellulare.