Non darla vinta allo spam: con Incogni la vittoria è alla portata

Lo spam è una cosa seria. Se prima infatti lo si poteva derubricare a semplice fastidio, ora la misura è stata ampiamente superata: telefonate indesiderate ad ogni ora del giorno, messaggi via e-mail da contatti sconosciuti, SMS truffaldini, senza dimenticare i raggiri tramite le app di messaggistica istantanea più famose. E la cosa peggiore che si possa fare sapete qual è? Fare finta di nulla, sperare che si stufino, in poche parole darla vinta.

Se ci si ritrova in una situazione di questo tipo bisogna reagire, al contrario di quello che oggi fanno nove persone su dieci. E la reazione più intelligente consiste nel prendere coscienza del problema e riporvi rimedio usando gli strumenti che la tecnologia al giorno d’oggi ci offre. Ad offrire la soluzione più efficace è Incogni, un tool automatico in grado di rimuovere i dati personali degli utenti dal web, togliendo così linfa vita tanto alle aziende di telemarketing quanto agli hacker e malintenzionati.

Il piano annuale di Incogni è in questi giorni in offerta a 6,99 euro al mese per 12 mesi invece di 13,98 euro, per effetto del maxi sconto del 50% sul prezzo di listino. E se il servizio non dovesse soddisfare le aspettative iniziale, è sempre possibile richiedere il rimborso completo entro trenta giorni dalla data di acquisto.

C’è Incogni per battere lo spam

Lo spam lo si combatte in maniera efficace soltanto tramite la cancellazione dei propri dati personali dal web, dopo la loro cessione involontaria (tra virgolette) durante la navigazione online. E lo strumento che si è dimostrato più efficace nel fare questo è Incogni, progetto nato dall’idea del team di Surfshark, azienda nota a livello mondiale per il suo servizio VPN.

Incogni dispone di un ampio elenco di data-broker, vale a dire quelle aziende che raccolgono e poi vendono i dati personali che gli utenti stessi cedono durante la loro navigazione in Internet. Ciò gli consente di richiedere la loro eliminazione immediata non appena trova un’eventuale corrispondenza con i dati in suo possesso, ponendo così fine alla piaga dello spam.